I militari hanno scatenato oggi proteste in Ecuador, creando una tensione tale da portare il presidente Correa a denunciare un tentativo di golpe: al centro della contesa è la nuova legge che limita i poteri delle forze dell’ordine. Violenze nelle strade, tanto che il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per una settimana e il capo dell’opposizione, Lucio Gutierrez, ha chiesto la chiusura del parlamento e elezioni anticipate.
Secondo una tv locale sono stati sentiti degli spari all’interno dell’ospedale dove è ricoverato il presidente Correa. Oggi il presidente è dovuto ricorrere alle cure dei medici dopo i disordini scoppiati davanti alla principale caserma della capitale Quito, perché rimasto intossicato dopo il lancio di lacrimogeni.
Il presidente si era recato di fronte alla caserma per arringare con un microfono i manifestanti, ma durante il discorso sono scoppiati violenti disordini. “Mi stanno dando la caccia”, ha detto Correa. “Se non mi faranno uscire di qui significa che hanno sequestrato il presidente e se ne assumeranno la responsabilità”.
Rassicurazioni erano arrivate dal capo di stato maggiore delle forze armate, Ernesto Gonzalez, che aveva espresso il suo sostegno per il governo di Rafael Correa, sconfessando quindi i militari che avevano occupato l’aeroporto internazionale di Quito per protestare contro una legge che riduce i loro stipendi e il loro potere per darne di più agli organi giudiziari.
I disordini però non si sono fermati: membri della polizia ecuadoriana hanno fatto irruzione della sede della Asamblea Nacional (parlamento) di Quito. Gli agenti, riferiscono i media locali, hanno impedito l’ingresso a parlamentari.
E non va meglio per le strade della capitale: sono stati registrati molti saccheggi a Quito e nella seconda città del Paese, Guayaquil. Lo riferiscono testimoni, precisando che molti uffici sono stati chiusi, così come le scuole, in molte città del Paese.
Il ministro degli Esteri del Paese, Ricardo Patino, ha cercato di rassicurare la popolazione dicendo che non c’è alcuna insurrezione popolare, definendo “intollerabile ed inaccettabile” le manifestazioni di protesta della polizia. Il governatore della Banca centrale ecuadoriana Diego Borja ha invitato i cittadini alla calma, evitando di correre alle banche per ritirare i risparmi.
La protesta è iniziata stamattina, 30 settembre, quando la polizia e i militari hanno manifestato a Quito provocando anche disordini in strada. Secondo la stampa locale i militari avevano un “intento golpista” nei confronti del governo. Il presidente Rafael Correa aveva reagito in maniera energica in un discorso durante il quale ha detto: “Se volete farmi fuori, sono qui”.
Di tentato golpe hanno parlato il presidente Correa, che ha accusato l’opposizione, e il governo spagnolo. In una nota diffusa dal ministero degli Esteri di Madrid sulle ”notizie di un tentativo di golpe nella Repubblica dell’Ecuador” il governo ha detto di condannare ”fermamente qualsiasi rottura della legalità costituzionale e reitera il suo appoggio al governo legittimo e alle istituzioni democratiche” del Paese.
Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha lanciato un appello per sostenere Correa. “Stanno cercando di rovesciare il presidente Correa. Popoli dell’Alleanza bolivariana e dell’Unasura (l’Unione delle nazioni sudamericane) state in allerta! Viva Correa!”, a scritto Chavez su Twitter.
Il Ministero degli Esteri italiano segnala sul proprio sito ‘Viaggiare sicuri’ possibili disagi per i turisti italiani nel Paese sudamericano. ”Si segnalano manifestazioni antigovernative presso lo scalo aeroportuale di Quito. Le strade di accesso sono state bloccate e i voli sono stati per il momento sospesi”, si legge nel sito internet in cui ”si consiglia” agli italiani che si trovano in Ecuador o che stanno per recarvisi ”di contattare operatori turistici e compagnie aeree per verificare l’effettiva ripresa dell’attività dell’aeroporto”. Inoltre, la Farnesina avverte che ”fino al termine dei disordini sono possibili disagi nella capitale e in altre aree del paese”.