BEIRUT – L’Arabia Saudita, pilastro assieme all’Egitto di Mubarak della strategia americana in Medio Oriente e Paese guidato da un re anziano e malato, ha denunciato oggi le ”sfacciate interferenze” estere nella grave crisi in corso in Egitto.
Durante una conferenza stampa a Rabat, il ministro degli esteri saudita Saud al Faysal ha espresso il disappunto di Riad per queste ”interferenze negli affari interni dell’Egitto da parte di Paesi stranieri. Ci auguriamo – ha detto il ministro – che gli egiziani siano lasciati da soli nel risolvere questi problemi perché sono più che capaci di farlo”.
Secondo fonti di stampa britanniche, in una recente conversazione telefonica re Abdullah (87) avrebbe inoltre chiesto al presidente Barack Obama di ”non umiliare” il rais egiziano Hosni Mubarak, sulle cui sorti politiche in queste ore si addensano voci che parlano di possibili dimissioni.
Il deposto presidente tunisino Ben Ali è attualmente ospite dell’Arabia Saudita, dopo esser fuggito dal suo Paese a gennaio scorso e rifugiatosi a Gedda, porto saudita sul Mar Rosso. Lontano dalle sponde del regno si trova invece re Abdullah, in cura attualmente in Marocco, dopo esser stato operato nei mesi scorsi negli Stati Uniti. In giornata si erano diffuse voci della sua possibile morte, subito smentita da non meglio precisate fonti del palazzo reale.
[gmap]