IL CAIRO – Dodicesimo giorno di proteste in Egitto. Il presidente Hosni Mubarak si è dimesso dal suo Parito nazionale democratico. Insieme a lui hanno lasciato tutti i vertici del partito, compreso il figlio Gamal.
E’ giallo sulla posizione degli Stati Uniti. L’inviato americano Frank Wisner aveva affermato che Mubarak era comunque l’uomo adatto a guidare la transizione. Ma la Casa Bianca si è “sganciata”, prendendo le distanze da quanto detto da Wisner.
Intanto la gente ha continuato a manifestare per le strade. Sono stati arrestati il direttore e un giornalista dell’emittente Al Jazeera e alcuni sabotatori hanno fatto esplodere un gasdotto tra Egitto e Israele, bloccando di fatto le forniture di gas tra i due Paesi.
20,56 – Casa Bianca prende le distanze dall’inviato americano: La Casa Bianca ha preso le distanze dalle dichiarazioni dell’inviato americano Frank Wisner sull’opportunita’ che il presidente egiziano Hosni Mubarak rimanga in carica per pilotare la transizione politica in Egitto.
20:16 – L’agenzia Mena smentisce: “No alle dimissioni di Mubarak” : ”Il presidente dell’Egitto, Hosni Mubarak, leader del Partito Democratico Nazionale (Pnd), ha deciso di nominare Hossam Badrawi segretario generale del Pnd”. Lo scrive stasera l’agenzia di stampa Mena, dando notizia delle nuove nomine dei dirigenti del partito, e smentendo di fatto le voci circolate anche attraverso la tv di stato riguardanti le dimissioni da presidente del partito dello stesso Mubarak.
19:12 – Usa: “La transizione è nelle mani di Mubarak”: ”Come ha detto il segretario di Stato Clinton, noi puntiamo a una transizione ordinata, una transizione ordinata verso un futuro democratico per l’Egitto – ha sottolineato Wisner -. E questa responsabilita’ sta chiaramente nelle mani degli egiziani, ma soprattutto nelle mani del presidente Mubarak, il quale deve fornire la leadership insieme ai suoi colleghi nel governo”. ”In questo caso – ha proseguito -, in particolare il presidente deve fornire la leadership che porti nel suo parlamento i cambiamenti necessari a una transizione ordinata, che faccia le correzioni istituzionali se saranno necessarie e che guidi l’Egitto su questa strada”. Quindi, ha concluso, ”il ruolo del presidente Mubarak nei prossimi giorni resta assolutamente critico”.
18:48 – Usa: “Mubarak rimanga a pilotare il cambio”: Mubarak deve rimanere al potere per pilotare i cambiamenti: lo ha detto l’inviato speciale statunitense per l’Egitto, Frank Wisner.
18:45 – Fratelli Musulmani: “Sì al dialogo ma con condizioni”: La confraternita dei Fratelli Musulmani ha deciso stasera di accettare il dialogo con il governo proposto dal vicepresidente Omar Suleiman, ma ha posto tre condizioni. Ne ha dato notizia la stessa confraternita, con un comunicato diffuso sul suo sito web.
18:31 – Dimissioni Mubarak? Al Arabya ritira la notizia: La televisione di stato egiziana, che aveva dato la notizia delle dimissioni di Hosni Mubarak dalla presidenza del partito Pnd con una scritta in sovraimpressione, al momento tace, mentre l’emittente araba Al Arabiya, che aveva rilanciato la notizia, la ha adesso ritirata.
17:19 – Mubarak si dimette da capo del partito: La notizia delle dimissioni di Hosni Mubarak dal Partito nazionale democratico, da lui guidato dal 1981, e’ stata data dalla televisione di Stato.
16:35 – Sostituiti i vertici del partito di Mubarak: I vertici del Partito democratico nazionale di Hosni Mubarak sono stati cambiati. Il nuovo segretario generale e’ Hossan Badrawy, che diventa anche presidente del comitato politico, al posto di Jamal Mubarak, figlio del rais. Lo annuncia la televisione di Stato.
16:32 – Esplosione chiesa causata da ordigno: E’ stata un ordigno a provocare l’esplosione alla chiesa Mari Gerges, a Rafah, vicino al confine egiziano con la striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti della sicurezza locale.
11:17 New York Times: “Mubarak potrebbe andare in Germania “Secondo il New York Times, il presidente Hosni Mubarak potrebbe volare in Germania per una visita medica, come ha già fatto altre volte, per poi però rimanerci. Sarebbe questo il piano del neo vice-presidente Omar Suleiman, l’uomo sul quale Washington punta per stabilizzare e riformare il Paese nordafricano. Mubarak si sottoporrebbe a un consueto check up medico e si fermerebbe più a lungo del solito in Germania. Un’altra soluzione è che il longevo presidente si ritiri nella sua residenza estiva a Sharm el Sheikh, secondo il quotidiano americano, che cita fonti anonime del governo Usa. L’obiettivo è chiaro: Mubarak deve lasciare al più presto il palazzo presidenziale, ma non il suo incarico per ora.
11:10 Merkel: “Voto precoce in Egitto non è soluzione migliore” Andare ad elezioni rapidamente, in Egitto, all’inizio del processo di riforma democratica, non è probabilmente la soluzione migliore. Lo ha detto il cancelliere tedesco, Angela Merkel. ”Votare subito, all’inizio del processo di democratizzazione, è probabilmente l’approccio sbagliato”, ha osservato dinanzi ai rappresentanti di 70 Paesi, riuniti a Monaco di Baviera, per la Conferenza Internazionale sulla Sicurezza.
11:09 Previste due manifestazioni ad Alessandria Oggi ad Alessandria di Egitto dovrebbe tenersi due manifestazioni, una verso mezzogiorno l’altra a metà pomeriggio. Anche ad Alessandria, come al Cairo, i manifestanti si sono impegnati a proseguire le agitazioni sino a quando il presidente Mubarak non rassegnerà le dimissioni.
11:04 El Baradei pronto a trattare con esercito su transizione Il leader dell’opposizione e Premio Nobel per la Pace Mohamed El Baradei è pronto a trattare con lo Stato maggiore dell’esercito egiziano per favorire “una transizione senza spargimento di sangue”. “Vorrei discutere con i capi dell’esercito – ha detto in un’intervista allo Spiegel – preferibilmente in tempi rapidi per valutare come arrivare a una transizione senza spargimento di sangue”. El Baradei ha quindi rinnovato il suo appello al Presidente egiziano Hosni Mubarak perché lasci la guida del Paese: “Ci sarà senza dubbio un paese arabo pronto ad accoglierlo. Ho sentito parlare del Bahrein”.
11:01 Obama insoddisfatto lavoro intelligence Il Presidente americano Barack Obama non è soddisfatto del lavoro svolto dall’intelligence americana nel prevedere e analizzare le proteste in corso nel Medio Oriente. Lo riferiscono diversi funzionari Usa al New York Times, precisando che il presidente non ha comunque preso provvedimenti contro la comunità dei servizi segreti, che ha un budget di oltre 80 miliardi di dollari l’anno.
10:51 Mubarak convoca prima riunione nuovo Governo Il presidente egiziano Hosni Mubarak ha convocato per oggi la prima riunione del nuovo governo. Mubarak ha convocato il premier Ahmad Chafic, il governatore della banca centrale e i ministro del Petrolio, della Solidarietà sociale, delle finanze e del commercio, come ha riferito l’agenzia Mena. Nessuna indicazione è stata data sui contenuti dell’incontro.
10:50 Onu: “Volontà del popolo deve essere rispettata” Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha detto che ”la volontà del popolo deve essere rispettata”: un appello fatto dinanzi ai 350 partecipanti alla 47esima Conferenza sulla Sicurezza a Monaco di Baviera, chiaramente rivolto alle proteste del mondo arabo
10:46 Merkel: “Cambiamento in Egitto deve essere pacifico e ordinato” Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha detto il cambiamento politico in Egitto deve essere pacifico e ordinato. ”Ci sarà un cambiamento in Egitto…ma un cambiamento che deve essere pacifico e ordinato”, ha detto a Monaco di Baviera.
10:34 È dell’ambasciata Usa pulmino che tavolse manifestanti Appartiene all’ambasciata america al Cairo il pulmino bianco che ha travolto decine di manifestanti il 28 gennaio scorso, come mostra un video pubblicato su Youtube. È quanto ammettono i diplomatici americani precisando però che il veicolo, come un’altra ventina in dotazione all’ambasciata, è stato rubati durante la rivolta.
10:26 Esplosione gasdotto, Netanyahu segue sviluppi Il premier Benyamin Netanyahu segue da vicino gli sviluppi legati alla esplosione nel gasdotto egiziano ad el-Arish (Sinai settentrionale), ed è impegnato in consultazioni. Secondo la radio di stato, nel timore di attentati Israele ha già rafforzato nei giorni scorsi le misure di sicurezza nelle sue infrastrutture strategiche, sia nel proprio territorio sia in mare.
10:24 Ammonta a circa 70 miliardi di dollari patrimonio famiglia Mubarak Il patrimonio della famiglia Mubarak ammonta a circa 70 miliardi di dollari (oltre 50 miliardi di euro): esperti del Medio Oriente, citati dall’Abc, riferiscono di ricchezze depositate in banche svizzere e britanniche e di proprietà immobiliari a Londra, Parigi, Madrid, Dubai, New York, Washington Los Angeles e sul Mar Rosso. Si tratta di un patrimonio accumulato soprattutto attraverso i contratti militari siglati durante gli anni in cui Mubarak era un ufficiale dell’esercito; una volta arrivato alla presidenza, nel 1981, diversificò i suoi investimenti. Secondo gli esperti, la moglie, Suzanne, e i due figli si sono arricchiti anche stringendo accordi di partnership con investitori e aziende straniere, quando il capo dello Stato era ancora nelle file dell’esercito.
10:18 Domate le fiamme del gasdotto ”Sono state domate le fiamme del gasdotto di El Arish e non si registrano vittime per l’esplosione”. È quanto ha reso noto una fonte del governatorato del Sinai egiziano, citata dalla tv satellitare ‘al-Arabiya’.
10:13 Merkel: “Occidente si schieri con i dimostranti” Il mondo occidentale deve appoggiare i dimostranti in Egitto in nome delle libertà universali che tutti i paesi sono tenuti a rispettare. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, durante il suo intervento alla conferenza internazionale sulla sicurezza, in corso a Monaco di Baviera. ”Chi saremmo se non ci schierassimo con queste persone, che stanno dicendo apertamente ciò che li angoscia?”, si è chiesta la Merkel.
09:56 Mubarak potrebbe rifuggiarsi in Montenegro Una volta lasciato l’Egitto Mubarak potrebbe rifugiarsi in Montenegro. È questa l’ipotesi del quotidiano di Podgorica, Dan, alla luce degli stretti interessi economici che legano la famiglia e i fedelissimi del rais alla piccola Repubblica adriatica. Il figlio di Mubarak, Jamal “lo scorso anno ha siglato un contratto con il governo montenegrino per realizzare un esclusivo complesso turistico vicino Tivat” osserva il giornale. Un progetto in cui il miliardario egiziano, Nagib Saviris, proprietario della società di telecomunicazione Orascom, “ha annunciato che investirà 1,1 miliardi di euro” scrive Dan.
9.33 L’esplosione al gasdotto ha preso di mira la parte giordana L’attacco al gasdotto egiziano oggi nel Nord Sinai e’ stato opera di ”elementi stranieri” che hanno preso di mira il tratto della struttura che trasporta gas verso la Giordania, ha detto alla Reuters un responsabile locale della sicurezza Dal canto suo, anche la Radio israeliana ha confermato che l’esplosione non ha interessato la partedella struttura diretta in Israele e che l’interruzione del flusso e’ stata una decisione presa a titolo precauzionale.
09:19 Mubarak incontra ministri economici Il presidente egiziano Hosni Mubarak incontra i ministri economici del nuovo governo. Lo riferisce l’agenzia Mena
09:18 Esplosione gasdotto: “Atto di sabotaggio” L’esplosione al gasdotto fra Egitto e Israele nella cittadina di El Arish è un atto di sabotaggio. Lo hanno detto fonti del governatorato del nord Sinai, spiegando che l’esplosione di questa mattina non ha provocato né vittime né feriti perché l’installazione è distante dal centro abitato. Le fonti hanno spiegato anche che l’incendio che è scoppiato dopo l’esplosione è stato domato.
09:16 Manifestanti bloccano carri armati a piazza Tahrir Decine di dimostranti hanno cercato di impedire ai carri armati dell’esercito di lasciare piazza Tahrir, nel centro del Cairo, per timore di altre violenze dopo Gli scontri di mercoledì e giovedì con i sostenitori di Mubarak
09:15 Francia blocca vendita di armi a Egitto Il governo francese afferma di aver sospeso le autorizzazioni di esportazioni di materiale bellico verso l’Egitto: la decisione, secondo quanto riferito dal gabinetto del primo ministro Francois Fillon al sito on line di Le Monde, è diventata operativa il 27 gennaio scorso. Forse dettata dalle polemiche sulla fornitura di bombe lacrimogene francesi alla Tunisia, la sospensione riguarda anche tutto il materiale necessario al mantenimento dell’ordine pubblico e gli esplosivi.
09:14 Sospeso flusso di gas da Egitto a Israele L’Egitto ha sospeso il flusso di gas verso Israele, in seguito all’esplosione nel gasdotto che collega i due paesi a El Arish nel Sinai. Lo riferisce la televisione di stato egiziana.
09:12 Rilasciati attivisti di Amnesty e Human rights watch Due attivisti di Amnesty international, il ricercatore di Human rights watch, Daniel William e due giornalisti stranieri sono stati rilasciati ieri dalle autorità egiziane. Lo riferisce oggi Human rights watch (Hrw) in un comunicato, in cui sollecita l’immediato rilascio dei colleghi egiziani ancora in stato di arresto.
09:11 El Baradei: “Pronto a presidenza se lo vuole la gente” Il leader dell’opposizione egiziana Mohamed El Baradei si è detto pronto a correre per la presidenza del paese a condizione che “lo voglia la gente”. Tuttavia, in un’intervista alla tv araba al Jazeera, elbaradei ha preisato che “la mia priorità” in questo momento “è la transizione verso un regime democratico”.
09:07 Ministro Finanze egiziano chiede scusa a giornalisti Il neo ministro egiziano della Finanze Samir Radwan in una intervista alla CNN ha presentato le sue scuse per i tutti i casi di “maltrattamenti” ai giornalisti e ai manifestanti da parte delle forze dell’ordine egiziane. “Voglio presentare le mie scuse a tutti i giornalisti, tutti gli stranieri e tutti gli egiziani che sono stati vittime di maltrattamenti”, ha detto Radwan, nominato ministro lunedì scorso, 31 gennaio.
09:07 Esplosione in un gasdotto nel Sinai Attacco contro un gasdotto che rifornisce Israele nel nord del Sinai, al confine tra Egitto e lo stato ebraico. Lo riferiscono un responsabile e l’emittente araba al Jaazera.
09:06 Arrestato il direttore dell’ufficio di al Jazeera Il direttore dell’ufficio di al Jazeera al Cairo e uno dei suoi giornalisti sono stati arrestati, il giorno dopo un saccheggio che ha colpito la sede: lo riferisce l’emittente satellitare del Qatar. Le autorità egiziane hanno già vietato dal 30 gennaio all’emittente araba di coprire le rivolte contro il presidente hosni mubarak e di lavorare in egitto. Al jazeera ha da sempre relazioni tese con il governo egiziano.
09:03 Dodicesimo giorno di proteste La ‘rivoluzione’ egiziana entra nel suo 12mo giorno, mentre per tutta la notte ed oggi all’alba i dimostranti hanno sfidato ancora il coprifuoco a piazza Tahrir, diventata l’epicentro della rivolta al Cairo, e ad Alessandria. Le proteste nel corso della notte sono state in generale pacifiche, ma al Jazeera ha riportato questa mattina all’alba la polizia ha sparato in aria nella piazza della capitale. Il coprifuoco era stato accorciato di tre ore, diventato dalle 7 di sera alle 6 del mattino.