IL CAIRO – Il neo-premier egiziano ad interim, Hazem el Beblawi, tende la mano ma i Fratelli Musulmani la respingono: non entreranno nel governo di transizione del dopo Morsi. “Non trattiamo con i golpisti, respingiamo qualunque cosa che arrivi da questo colpo di Stato”, ha detto in una conferenza stampa il portavoce della Fratellanza, Tareq al-Morsi. Poco dopo il no della Fratellanza la Procura egiziana ha ordinato l’arresto del leader del gruppo islamico e di altri otto dirigenti del movimento.
Intanto nella giornata di mercoledì 10 luglio Beblawi dovrebbe iniziare le consultazioni per il nuovo governo. I primi politici che vuole sentire sono i leader liberali Mohamed el Baradei e Ziad Bahaa-Eldin. Beblawi ha detto di essere pronto ad accettare che il nuovo governo non abbia un sostegno unanime. Ma c’è una buona notizia: la principale coalizione liberale egiziana che in un primo momento aveva respinto il decreto costituzionale del presidente ad interim Adly Mansour, ha ritirato la dichiarazione di rigetto.