Egitto, Mubarak è “grave ma non è in coma”: “Mi vogliono uccidere in prigione”

ROMA – L’ex presidente egiziano Hosni Mubarak è in condizioni gravi ma non è in coma. Il ministero dell’Interno egiziano smentisce così le notizie che davano l’ex rais in coma.

Per due volte i medici del’ospedale del carcere hanno usato il defibrillatore sull’ex presidente egiziano. Le autorità del carcere di Tora hanno accolto la richiesta di Mubarak di avere il figlio maggiore Alaa vicino dopo il peggioramento delle sue condizioni di salute.

I due figli di Mubarak, Alaa e Gamal, sono entrambi detenuti nel carcere di Tora. Gamal è stato autorizzato a stare vicino al padre già due giorni fa, il 9 giugno.

”Il cuore (di Mubarak) si è fermato due volte – ha riferito la fonte alla France Presse – I medici hanno dovuto fare ricorso a un defibrillatore. (Mubarak) è a tratti cosciente e a tratti inconsciente e rifiuta di nutrirsi”. Dal canto suo, uno degli avvocati di Mubarak ha confermato all’ANSA che l’ex rais egiziano è stato sottoposto a defibrillazione cardiaca nel corso della notte. Altre fonti mediche riferiscono che l’84enne ex presidente, ricoverato nell’ospedale della prigione di Tora, entra e esce da fasi di incoscienza.

“QUI MI VOGLIONO UCCIDERE” – ”Mi vogliono uccidere in prigione”. E’ quanto ha affermato l’ex rais egiziano Hosni Mubarak al suo avvocato Farid el Dib, secondo il racconto dello stesso difensore all’ANSA, confermando che le condizioni di Mubarak sono ”estremamente gravi”.

 

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