BRUXELLES – L’opportunità che il presidente egiziano Hosni Mubarak lasci l’incarico e l’Egitto, così come urlato dai manifestanti al Cairo, divide i 27 paesi della Ue. ”Neppure i tre ‘grandi’ (Gran Bretagna, Francia e Germania) la pensano allo stesso modo”, rilevano fonti europee.
Berlino vedrebbe con favore un’uscita di scena del vecchio presidente, mentre Londra e Parigi sarebbero contrari, ritenendolo rischiosa per la stabilità dell’Egitto. La Spagna sarebbe più vicina alla posizione tedesca, mentre l’Italia si rispecchierebbe di più nelle posizioni franco-britanniche.
”L’Unione europea non prende le parti per Mubarak o per El Baradei, ma si impegna a favore della democrazia, della libertà di espressione e dei diritti dell’uomo. Il resto sarà affare del dialogo che dovrà essere deciso dagli stessi egiziani”: ha risposto così il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle in margine al consiglio esteri della Ue.
Il ministro tedesco ha sottolineato le preoccupazioni europee circa la possibilità che un movimento come i Fratelli musulmani, principale forza d’opposizione in Egitto, possa prendere il potere. ”Da una parte è importante avere un processo di democratizzazione, che deve essere sostenuto dalla Ue. D’altra parte – ha spiegato Westerwelle – è importante evitare un processo di radicalizzazione. Noi non vogliamo che delle forze radicali possano approfittare di manifestazioni pacifiche”.
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