Il candidato del Partito democratico a governatore della California, Jerry Brown, si è recato a Cuba nel 2000 poco dopo la conclusione del caso del piccolo Elian Gonzalez conteso tra Usa e Cuba. E, nostante sia proibito dalla legge in vigore negli Stati Uniti sull’embargo contro l’isola l’allora sindaco di Oakland ha avuto almeno due incontri con l’ex lider maximo Fidel Castro.
Lo ha scritto il The Daily Beast, il quotidiano internet di Tina Brown, secondo cui la vicenda potrebbe costare a Brown parte del voto latino, determinante nel Golden State.
Per il momento i fatti non sembrano però dar ragione a The Daily Beast: la sua avversaria repubblicana Meg Whitman, ex numero uno di eBay, ha speso oltre 120 milioni di dollari in campagna elettorale (un record assoluto), ma sembra abbia perso numerosi punti in un dibattito televisivo con Brown, anche per avere avuto per anni in casa una donna delle pulizie immigrata illegale e non averlo riconosciuto.
Che le cose stiano andando bene per Brown lo conferma un sondaggio Reuters/Ipsos, secondo cui possiede 7 punti di vantaggio sulla Whitman nonostante la vicenda della donna delle pulizie non abbia avuto in apparenza nessun impatto.
Sempre secondo lo stesso sondaggio, l’altro grosso duello californiano, quello per il Senato tra Barbara Boxer e Carly Fiorina, vede la prima in vantaggio di quattro punti.
Sul fronte dei referendum, infine, verrebbe detto di no alla legalizzazione della marijuana e alla sospensione delle severe leggi sull’ambiente. Un altro sondaggio, del Pew Hispanic Center, segnala infine che l’elettorato latino si sta mobilitando molto meno rispetto al passato, nonostante sia più incline a votare per i democratici.