Elezioni Usa, New Hampshire: viaggio tra i fan dei candidati

MANCHESTER (NEW HAMPSHIRE) 11, GEN – Altro che giornata di riflessione. Alle primarie americane decine di fan, cartelli alla mano, urlano sino all'ultimo momento i loro slogan in faccia agli elettori, proprio davanti ai seggi, il momento prima che esprimano il loro voto.

Alla Webster School di Manchester si trova il seggio numero uno. E' uno dei piu' vicini al centro citta' e anche uno dei piu' affollati. Forse anche per questo i candidati lo hanno scelto per fare l'ultima comparsata davanti alle telecamere e ai loro numerosi fan. Qui, sin dalla prima mattina, con un freddo polare, disposti ordinatamente dietro una cordicella, decine di supporter dei diversi pretendenti alla nomination, uno accanto all'altro, hanno urlato i loro slogan. Vicino all'ingresso della scuola, dove si accede alle cabine elettorali, un cartello avvisa che oltre quel punto e' vietato fare campagna elettorale. Un segnale che tutti rispettano rigorosamente.

I piu' rumorosi sono quelli di Ron Paul, l'unico che sia in Iowa, sia qui in New Hampshire abbia riscaldato la passione, soprattutto dei giovani. Piu' numerosi, invece, ma molto piu' composti, i fan di Romney, ognuno con il cartello in mano. Tentano sino all'ultimo momento di urlare al singolo elettore il nome del loro favorito, o una frase del suo programma, pur di convincerli a dargli il voto.

Grida, slogan, anche forti. Ma mai uno screzio, mai un'occhiataccia al proprio vicino di tifo. Al massimo qualche sfotto' ma sempre decisamente benevolo. Il primo ad arrivare, e' Jon Huntsman: giacca a vento rossa, jeans e stivali da cowboy saluta il piccolo gruppo di fan presenti sul vialetto e si concede alle telecamere. Poi, verso l'ora di pranzo, e' il turno di Ron Paul. Solo a quel punto i pochi poliziotti hanno un bel da fare per frenare l'entusiasmo della piccolo folla e delle decine di giornalisti, tra microfoni e telecamere. Ma, a sorpresa, a rendere ancora piu' agitata la situazione, spuntano da un angolo una quindicina di obamiani doc, tutti di colore. Stanno facendo il giro dei seggi per ricordare a tutti che Barak Obama, il presidente in carica, e' in pista, malgrado a queste primarie non abbia contendenti. Urlano a squarciagola, praticamente in faccia a Paul, 'O-ba-ma, O-ba-ma'.

Coprono il coro dei tifosi di Paul, sfiancati dal freddo. Una contrapposizione tutta verbale, dura, ma totalmente corretta. Nessuno si sognerebbe mai di passare dalle parole ai fatti. E gli elettori, davanti a questo trambusto, appaiono totalmente a loro agio, per nulla intimoriti. Prima di lasciare il seggio, tentiamo un exit poll volante, sulla base di dieci interviste. Un campione assolutamente minimo e non statistico, che pero' restituisce risultati sorprendenti: Al seggio numero 1 di Manchester, su 10 votanti, 5 sono a favore di Huntsman, 2 di Paul, 2 di Obama e 1 di Gingrich. Romney, il favorito, non pervenuto.

Published by
Emiliano Condò