DUBAI, 22 SET – Elezioni quasi sottovoce negli Emirati Arabi Uniti (Eau) che domani si recheranno alle urne per la seconda volta nella giovane vita del Paese per il rinnovo del Consiglio Nazionale Federale(Fnc), il parlamento.
Mentre nel vicino Bahrein animi e piazze si infiammano con il passare delle ore e l'avvicinarsi del giorno delle elezioni legislative che si svolgono nello stesso giorno di quelle emiratine, nella Federazione petrolifera il clima è estremamente pacato, forse troppo, se ad incoraggiare partecipazione, entusiasmo e contributo ad ''un processo democratico che procede a piccoli passi'' sono proprio gli sceicchi.
Nei giorni scorsi sia il presidente degli Eau, Khalifa bin Zayed al Nahyan, sceicco di Abu Dhabi, sia il primo ministro Mohammad bin Rashid al Maktum, sceicco di Dubai, si sono rivolti al Paese, con due distinti messaggi, perché ''insieme venga realizzata il progetto di rafforzamento del ruolo del Fnc''.
A marzo, sulla scia della primavera araba, 160 accademici, intellettuali ed ex-parlamentari avevano inviato una lettera-petizione al presidente Khalifa che chiedeva il suffragio e l'allargamento dei poteri del parlamento. Alcuni dei firmatari furono arrestati nei giorni seguenti.
Il Fnc, composto da 40 membri, 20 dei quali eletti, 20 nominati direttamente dagli sceicchi, attualmente svolge un ruolo consultivo. Ma nell'agenda dei lavori del prossimo Fnc per il quale sono in lista 450 candidati, di cui 85 donne, ci sono diverse voci, dall'allargamento dei poteri decisionali, all'introduzione di diversi collegi elettori, all'espansione della base elettorale, ha anticipato il ministro per gli Affari parlamentari, Anwar Gargash.
Alcuni cambiamenti sono già stati avviati. Gli aventi diritto al voto, fino allo scorso febbraio poco meno di 7.000 su una popolazione di 750.000 cittadini, sono lievitati a 129.000 sotto la pressione dei disordini sociali della regione.
''Un numero provvisorio'', ha affermato Gargash, perché per il 2019 è contemplata l'introduzione del suffragio.
A 40 anni dalla loro nascita, e a cinque dalla nascita del primo parlamento semi-eletto, gli Eau tentano di aggiustare il tiro per una maggiore partecipazione attiva dei cittadini, tuttavia molte sono ancora le difficoltà da spianare: l'immaturità politica dei candidati, ampiamente criticati per la vaghezza dei programmi elettorali; l'assenza di movimenti o partiti politici che fungano da punti di riferimento e non lascino ogni candidato al totale fai-da-te; la mancanza di dibatti politici pubblici che effettivamente coinvolgano il pubblico e campagne elettorali ancora legate alle tradizioni e agli equilibri di potere tribali.
Per accelerare e semplificare le operazioni di voto, gli Emirati Arabi Uniti hanno introdotto il voto elettronico. Dunque niente schede e matite. Nella cabina gli elettori si troveranno davanti lo schermo di un terminal simile a quello delle casse Atm. Basterà inserire la carta d'identità elettronica e si aprira' una schermata con i volti ed i nomi dei candidati. Si potra' cliccare sull'immagine o usare il numero associato ad ogni candidato.