Francia, nuovi scoop sui legami tra politici e il clan Ben Ali: si dimette la deputata socialista Guigou

Ben Ali e la moglie Leila Trabelsi

PARIGI – Le ambigue relazioni con esponenti dell’ex regime tunisino di Ben Ali continuano ad avere effetti sul mondo politico della Francia. Dopo lo scandalo legato alle vacanze tunisine di fine anno di Michele Alliot-Marie, la ministra degli Esteri accusata, tra l’altro, di aver intessuto stretti legami con il clan di Ben Ali, ora è la volta della deputata socialista Elisabeth Guigou, che ha annunciato oggi le sue dimissioni dalla co-presidenza del think tank Ipemed ”per evitare ogni sospetto o confusione” dopo un ennesimo scoop del settimanale satirico Le Canard Enchainé.

Il settimanale ha parlato di stretti legami tra questo organismo e Aziz Miled, l’uomo d’affari tunisino considerato vicino a Ben Ali e già implicato nello scandalo legato alla Alliot-Marie. ”Ho deciso di smettere di esercitare la co-presidenza del comitato di patrocinio politico dell’Istituto di prospettiva economica del mondo mediterraneo (Ipemed) per evitare ogni sospetto o confusione”, afferma la Guigou in un comunicato diffuso a Parigi.

”Naturalmente – prosegue l’ex ministro della Giustizia – continuerò a sostenere l’azione dell’Ipemed per una migliore cooperazione euromediterranea e proseguirò il mio impegno politico a favore di un partenariato euromediterraneo e in futuro euroafricano”.

Miled, già al centro delle polemiche per la vicenda legata alla Alliot-Marie, è anche uno dei principali contributori nonché vicepresidente del consiglio di sorveglianza dell’Ipemed, creato nel 2006 dal marito della Guigou.

Intanto, alla commissione Esteri del Senato di Parigi, l’opposizione ha boicottato oggi un’audizione della Alliot-Marie. ”Abbiamo deciso di boicottare per dire al presidente della Repubblica (Nicolas Sarkozy) ‘ora basta’, bisogna assumersi le proprie responsabilità”, ha detto il capogruppo dei socialisti al Senato, Jean-Pierre Bel.

Già ieri, il Ps ha chiesto a gran voce le dimissioni della Alliot-Marie. Un’ipotesi che la diretta interessata, accusata tra l’altro di aver sentito al telefono lo stesso Ben Ali durante le rivolte di piazza in Tunisia, continua ad escludere con forza. Mentre ormai anche una parte della maggioranza teme che il mantenimento del suo incarico al Quai d’Orsay possa danneggiare la diplomazia transalpina, in un periodo piuttosto delicato, visto che Parigi ha assunto da qualche settimana la presidenza del G20.

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Maria Elena Perrero