Gordon Brown annuncia che potrebbero essere tassate le transazioni finanziarie. «Ci sono proposte per una tassa assicurativa che rifletta i rischi di sistema o una tassa per le transazioni finanziarie globali»,ha detto il premier britannico intervenendo ai lavori del G20 finanziario, sottolineando però che su questi punti «la Gran Bretagna non si muoverà» senza una convergenza degli altri paesi.
Nel suo intervento, il primo ministro ha enfatizzato la responsabilità sociale del settore finanziario: «Credo che sia necessario discutere un miglior contratto sociale ed economico che rifletta la responsabilità delle istituzioni finanziarie verso la società».
Brown ha spiegato che il mondo ha risposto con forza alla crisi economica, ma questa non è ancora finita, e non ci si può abbandonare all’autocompiacimento, «che è il nemico della ripresa :siamo solo a metà della strada nella gestione delle cause della crisi».
Brown ha ribadito la posizione già chiarita dal cancelliere dello Scacchiere Alistair Darling, la Gran Bretagna non vuole che le misure di stimolo siano abbandonate: «Dobbiamo continuare con quelle politiche che ci hanno aiutati a stabilizzare le nostre economie durante questo anno e a far partire la ripresa. E mentre recenti indicatori di espansione economica generano cauto ottimismo, esse non sono un motivo per cancellare prematuramente gli stimoli economici».
Per il premier, è essenziale la riforma condivisa del sistema finanziario e bancario globale: «I mercati finanziari globali devono avere maggiore allineamento con i valori della maggioranza delle persone: duro lavoro, responsabilità, integrità e giustizia… non può essere accettabile che i benefici del successo di questo settore siano raccolti da pochi ma i costi del fallimento siano sopportati da tutti noi».