Il governo georgiano è stato messo in imbrazzo dal suo ministro dell’economia Vera Kobalia. Il ministro infatti è una bella ragazza 28 enne che in questi giorni è apparsa in alcune foto compromettenti. Vera è stata ritratta mentre ballava in piedi su un tavolo in compagnia di spogliarelliste.
Secondo la rivista russa Komsomolskaya Pravda la Kobalia avrebbe lavorato lei stessa in uno strip club di Vancouver, nel periodo in cui ha vissuto in Canada.
I media russi, in gran parte controllati dal governo, hanno fortemente calcato la mano sulla foto , ironizzando sul presunto torbido passato della seducente «spogliarellista» georgiana. In realtà non vi è alcuna prova che questa foto sia stata scattata in uno strip club e secondo alcuni media internazionali la storia sarebbe stata costruita ad arte dai media russi per colpire il governo del «nemico» Saakashvili.
L’Independent di Londra afferma che lo scatto è stato recuperato dalla pagina Facebook dello stesso ministro. Nella foto si vede la Kobalia stretta in un vestitino succinto che balla e si diverte assieme ad altre donne. Il ministro non ha voluto commentare le illazioni dei media russi.
Ha rivelato che la foto è stata scattata circa 10 anni fa in un locale in Florida, dove era in vacanza assieme a sua sorella e a tre amici: «Se la peggiore cosa che l’opposizione o chiunque altro può trovare su di me è una mia vecchia foto del college non ci vedo nulla di male» ha spiegato ai media georgiana la ventottenne.
I quotidiani russi hanno rincarato la dosa chiedendosi come sia possibile che una giovane ragazza, digiuna di politica e senza nessuna credenziale, possa da un giorno all’altro diventare ministro dell’economia di uno stato come la Georgia.
Le critiche non hanno fatto cambiare idea al quarantatreenne Saakashvili, che da quando è diventato capo di stato, all’indomani della Rivoluzione delle Rose del 2004, ha cercato di svecchiare la politica georgiana affidandosi ai giovani (molti membri del governo hanno tra i 20 e 30 anni). Lo scopo del presidente georgiano è costruire un paese nuovo e spazzare via l’eredità sovietica: