Al via domenica le elezioni politiche federali in Germania che probabilmente sanciranno la permanenza al potere della cancelliera Angela Merkel, anche se non è sicuro che raccoglierà i voti sufficienti per riuscire a formare la coalizione di centro destra che definisce necessaria per rivitalizzare la più grande economia europea, a quanto scrive la Reuters.
Circa 62,2 milioni di aventi diritto sono chiamati a votare per il rinnovo del Bundestag (parlamento federale), il 17/mo nel dopoguerra. Per i circa 600 seggi corrono 3.556 candidati di una trentina di partiti. Solo cinque ce la faranno con ogni probabilità a superare lo sbarramento del 5%: la Cdu-Csu (l’Unione composta dall’Unione Cristiano Democratica, il partito della cancelliera Angela Merkel, e l’Unione Cristiano Sociale, che corre solo in Baviera), la Spd (socialdemocratici), la Fdp (liberali), i Verdi e la Linke (sinistra radicale).
Nel 2005, la Cdu-Csu prese il 35,2%, la Spd il 34,2%, la Fpd il 9,8%, la Linke l’8,7% e i Verdi l’8,1%. L’ultimo sondaggio per queste elezioni dava alla Cdu-Csu il 33%, alla Spd il 25%, alla Fdp il 14%, alla Linke il 12% e ai Verdi il 10%. Le due ipotetiche coalizioni – Cdu-Csu-Fdp e Spd-Verdi-Linke – sarebbero cioè in parità al 47%.
Decisivi potrebbero risultare i mandati eccedenti. Gli scenari più probabili sono una riedizione della grande coalizione nero-rossa fra Cdu-Csu e Spd, o una nero-gialla fra Cdu-Csu e Fdp. I seggi si sono aperti alle 08:00 e si chiuderanno alle 18:00: subito dopo si conosceranno gli exit poll e poi le proiezioni. Nei comizi di ieri, tutti i leader si sono appellati agli elettori a mobilitarsi e ad andare a votare. Nel 2005 l’affluenza toccò il record negativo del 77,7%.
Anche il presidente Horst Koehler, in un appello sulla Bild am Sonntag, ha esortato a fare uso del diritto di voto: ”andare a votare significa far sì che il risultato davvero esprima la volontà del popolo”.
I sondaggi preannunciano un testa a testa. La Cdu e il partito fratello bavarese Csu oscillano tra il 33 e il 35 per cento, i desiderati alleati liberali (Fdp) tra il 13 e il 14, quindi il vantaggio del potenziale centrodestra si fa esiguo. A sinistra la Spd del vicecancelliere e ministro degli esteri Frank Walter Steinmeier – il partito che 4 anni fa aveva tallontato la Cdu-Csu perdendo per poche decine di migliaia di voti crolla, tra il 24 e il 26, recuperando ma non sufficientemente.