Gheddafi disse: “Lasciatemi senza potere come la Regina d’Inghilterra”

ROMA – Il primo ministro britannico, David Cameron, spinse per l’azione militare in Libia nonostante il Colonnello Gheddafi avesse avanzato, in segreto, una proposta di lasciare il potere in cambio di un ruolo formale nel suo paese, come quello della Regina di Inghilterra. E’ quanto emerge da un inchiesta del Guardian. Secondo quanto si legge nella versione online del quotidiano britannico Gheddafi aveva inviato messaggi segreti al Foreign Office proponendo un processo politico mirato a trasformare il leader libico in un capo di stato come la Regina d’Inghilterra. Cameron – secondo l’inchiesta – avrebbe contrastato lo scetticismo del suo gabinetto e del servizio segreto britannico (l’Mi6) sulla missione in Libia, spingendo per la risoluzione dell’Onu di autorizzare i raid per proteggere i civili.

L’inchiesta del Guardian sui sei mesi della campagna di Libia evidenzia tutta la risolutezza del premier britannico per spodestare Gheddafi dal suo potere assoluto quarantennale. A dispetto delle cautele e delle riserve provenienti sia dai rapporti dei servizi segreti, sia dall’interno della stessa coalizione al governo. L’MI6, stante l’ancora non chiara composizione dell’esercito ribelle, invitava alla prudenza: “E’ meglio rimanere attaccati al diavolo che conosciamo”, era il consiglio dell’intelligence. Il segretario alla Giustizia, considerato “la colomba più grossa” del governo scommetteva su una Libia al massimo divisa in due. Cameron ha preferito, d’accordo con Sarkozy, di puntare forte sui ribelli. A questo punto la trattativa avviata in gran segreto da Gheddafi era diventata irricevibile: nonostante il rais avesse optato per una transizione pacifica ritagliandosi unicamente un ruolo di alto prestigio svuotato di ogni potere. Come la regina d’Inghilterra appunto: soluzione inaccettabile per gli oppositori del regime che con le armi lo stavano per abbattere.

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Warsamé Dini Casali