Giordania: attaccato il convoglio del re, nessun ferito

AMMAN – Il convoglio a bordo del quale il re di Giordania Abdallah stava recandosi nella città di Tafileh, nel sud, è stato attaccato con bottiglie vuote e pietre da un gruppo di ragazzi. Lo ha detto una fonte dei servizi di sicurezza all’Afp precisando che non ci sono stati feriti.

”Una parte del convoglio del re è stato attaccato con pietre e bottiglie vuote da un gruppo di ragazzi tra i 20 e i 30 anni dopo che l’auto del re era entrata a Tafileh”, ha detto la fonte aggiungendo:”Nessuno è rimasto ferito e il corteo ha modificato il suo percorso”. Una fonte nel Palazzo reale ha confermato che non ci sono stati feriti.

Un portavoce del re ha smentito che il convoglio del sovrano sia stato attaccato, ma, secondo quanto hanno riferito testimoni, alcune persone sarebbero rimaste leggermente ferite in tafferugli con la polizia, quando decine di persone hanno tentato di entrare in un luogo dove Abdallah II si trovava nell’ambito di una visita nel sud del Paese. Sono state fermate dalla polizia in tenuta antisommossa, ha affermato un residente raggiunto dall’Ansa.

”Gran parte delle persone avevano il permesso di partecipare all’evento ma sono state fermate dalla polizia. Ne sono nati dei diverbi e qualcuno ha iniziato a lanciare sassi contro gli agenti”, ha riferito la fonte. “I disordini, ha aggiunto, si sono verificati quando l’evento era ormai giunto quasi al termine”.

Altre fonti hanno affermato che nessuno dell’entourage del re è rimasto ferito, ma alcune delle persone che tentavano di entrare sono state viste sanguinare.

Nelle scorse settimane, gli abitanti di Tafileh hanno manifestato diverse volte, come in molte altre citta’ del Paese, per chiedere riforme economiche e politiche.

A fine maggio un gruppo denominato ”i giovani di Tafileh” aveva indetto una manifestazione nella città per chiedere la caduta del governo e denunciare la corruzione.

In Giordania è attivo da gennaio un movimento di protesta per reclamare riforme politiche ed economiche.

Published by
Maria Elena Perrero