Giordania, la rivolta infiamma Amman: un morto e 60 feriti

Re Abdullah II di Giordania

AMMAN – Un morto e almeno 60 feriti: è il bilancio degli scontri avvenuti oggi, 25 marzo, nella capitale giordana Amman dopo che la polizia ha caricato i manifestanti, almeno 300, che volevano accamparsi nei pressi di una delle piazze principali.

E’ la prima volta, da quando sono iniziate le proteste per il carovita e per chiedere riforme, sempre pacifiche peraltro, che i poliziotti attaccano i dimostranti facendo uso anche, secondo gli attivisti, di ‘teppisti’.

Con l’utilizzo di cannoni ad acqua e manganelli, le forze dell’ordine hanno caricato i manifestanti, per la maggior parte giovani, nei pressi della piazza di Jamal Abdul Nasser di Amman. Testimoni hanno riferito che uno di loro è morto, anche se le cause del decesso non sono molto chiare. Negli scontri sono rimasti feriti anche tre giornalisti e uno di loro è ricoverato in grave condizioni.

La protesta era iniziata ieri pomeriggio ed è proseguita nella notte quando i manifestanti, provenienti anche dalle altre città del Paese e da zone rurali, hanno eretto tende vicino alla piazza per protestare contro la mancanza di libertà politica.

Gli attivisti hanno accusato le forze dell’ordine di aver fatto uso di ‘teppisti’ che hanno aggredito i manifestanti con pietre e bastoni provocando feriti tra donne e uomini che erano accampati. Alla fine, la polizia è entrata in azione per disperdere i dimostranti e abbattere le tende nel tentativo di evitare che la situazione degenerasse come nei casi avvenuti in Egitto e Yemen.

Il presidente dell’Associazione degli ingegneri giordani, Salem Falahat, si è scagliato contro il governo per la violenza sui manifestanti e ha annunciato di volersi dimettere dal Comitato per il dialogo nazionale creato dall’esecutivo per mettere a punto un piano strategico di riforme. ”Non voglio più far parte di questo comitato. Mi unirò ai manifestanti e appoggerò le loro richieste per le riforme”, ha detto all’ANSA.

Il premier ha quindi accusato il movimento islamista, il principale partito di opposizione, per gli scontri avvenuti oggi dove un manifestante e’ morto e almeno 60 sono rimasti feriti nei pressi del ministero dell’Interno. ”Quello che e’ avvenuto oggi e’ sicuramente l’inizio del caos ed e’ inaccettabile. Voglio avvertire che ci saranno conseguenze”, ha detto Bakhit alla tv giordana. Poi, rivolgendosi agli islamisti, ha aggiunto: ”Vi chiedo, dove state portando la Giordania?”.

Il primo ministro giordano Marouf Bakhit ha detto che gli scontri ad Amman di oggi sono l’inizio del caos e che questo è inaccettabile. Lo riferisce la tv giordana. Al-Bakhit ha poi minacciato conseguenze se dovessero verificarsi altri scontri.

Il premier ha quindi accusato il movimento islamista, il principale partito di opposizione, per gli scontri avvenuti oggi dove un manifestante è morto e almeno 60 sono rimasti feriti nei pressi del ministero dell’Interno. ”Quello che è avvenuto oggi è sicuramente l’inizio del caos ed è inaccettabile. Voglio avvertire che ci saranno conseguenze”, ha detto Bakhit alla tv giordana. Poi, rivolgendosi agli islamisti, ha aggiunto: ”Vi chiedo, dove state portando la Giordania?”.

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Published by
Maria Elena Perrero