SANTIAGO DEL CILE – Nei libri destinati agli alunni delle elementari cilene, non comparira' piu' la parola 'dittatura', in riferimento al periodo (1973-1990) in cui il Paese e' stato governato da Augusto Pinochet, ma solo 'regime militare''. La misura e' stata presa un mese fa dal ministero dell'istruzione pubblica ma, quando e' stata rivelata ieri da un blog, sono state subito nate le polemiche.
''Rientra nell'ambito di un'ampia riforma di tutti i testi'', ha specificato il neoministro dell'istruzione, Harald Beyer assicurando in merito: ''Si tratta di una definizione piu' generalizzata e, quindi, regime militare e' piu' congruo''.
''Comunque, io non ne faccio un problema perche' riconosco che quello di Pinochet e' stato un governo dittatoriale'', ha anche precisato il ministro. Ma non la pensano cosi' esponenti degli organismi per i diritti umani e politici dell'opposizione.
Per uno di essi, il deputato comunista Hugo Gutierrez si tratta di ''un cambiamento che rientra nell'offensiva della destra'', che, tra l'altro, ha specificato, ''punta a far definire 'eccessi' i crimini commessi nei 17 anni della dittatura''.
Molti di essi hanno chiesto al governo di ritirare la misura. Ma, per ora, con molti esponenti della destra, che la definiscono ''giusta'', fervono solo le polemiche.