GERUSALEMME – Tutti i maggiori quotidiani israeliani sono oggi unanimi nel giudicare ''pro-israeliano'' il discorso del presidente Usa Barak Obama all'Assemblea Generale dell'Onu, ma al tempo stesso diversi commentatori ammoniscono contro ''euforie premature''.
Per il quotidiano Haaretz, in un commento firmato dal giornalista Chami Shalev, quello di Obama ''e' stato il piu' caldo discorso pro-israeliano che un presidente Usa abbia mai prima tenuto davanti all' Assemblea Generale'', tanto da riscuotere gli aperti elogi del ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman, che ha fama di 'falco'. Shalev conclude pero' il commento con l'avvertimento che ''dopo il party c'e' il risveglio la mattina dopo, col mal di testa che lo accompagna''.
''L'abbraccio americano'' e' il titolo del quotidiano Maariv. In uno dei commenti, l'ex diplomatico Allon Pinkas, profondo conoscitore della realta' politica americana, avverte che ''non c'e' ragione di festeggiare'' e che il giubilo per il mancato riferimento di Obama ai confini del 1967 per uno stato palestinese suscita solo ''sarcasmo''.
Sarebbe errato, secondo Pinkas, ''trarre dal discorso la conclusione che Obama abbia alterato le sue posizioni di fondo per risolvere il conflitto'' israelo-palestinese. Di abbraccio americano a Israele scrivono in un commento anche gli inviati dello Yedioth Aharonoth negli Usa. Ma la conclusione che essi traggono e' che il discorso indica che di fatto l'Amministrazione Usa ha deciso di accantonare, temporaneamente, i tentativi di portare israeliani e palestinesi a un accordo. ''Obama dichiara all'Onu che non ci sono scorciatoie per la pace'', e' il titolo che apre la prima pagina del Jerusalem Post, per il quale ''Obama ha detto cio' che gli israeliani volevano sentire''.