Ancora pochi giorni, poi il dialogo internazionale con Teheran sul suo programma nucleare lascerà il posto alle sanzioni: questo il senso del messaggio lanciato dalla Casa Bianca, che ha ricordato come dicembre sia “una scadenza per la comunità internazionale, il termine ultimo per una risposta positiva dall’Iran” e che gli Stati Uniti hanno già cominciato a preparare “passi alternativi”.
L’ultimatum è stato rispedito al mittente dal presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad: «Chi sono loro per fissare per noi scadenze?», ha detto, citato dalla Reuters, aggiungendo che «siamo noi a stabilire per loro una scadenza, per cui se non correggono il loro atteggiamento, il loro comportamento e le loro dichiarazioni chiederemo loro conto dei diritti storici della nazione iraniana».
Il piano è stato già sostanzialmente respinto da Teheran, che di recente ha detto di accettare solo uno scambio parziale di 400 chili di uranio a basso arricchimento. Washington sta preparando con gli alleati una serie di sanzioni che mirano a “colpire duro” Teheran. E proprio di sanzioni parleranno a New York a inizio gennaio i direttori politici dei sei (5+1) Paesi incaricati del dossier nucleare iraniano (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu più la Germania), secondo quanto ha dichiarato il ministro degli esteri francese, Bernard Kouchner. “Stiamo lavorando a sanzioni supplementari – ha spiegato – ma sempre continuando a cercare di dialogare con gli iraniani”. Le sanzioni saranno poi oggetto di una risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu non prima di febbraio, ha detto.