TEHERAN – Una vittoria schiacciante. E' quella che avrebbe ottenuto, in base a quanto emerge dai risultati parziali dello spoglio dei voti delle Parlamentari, il composito campo dei 'principalisti' che sostengono la Guida Ali Khamenei, ai ferri corti con il presidente Mahmoud Ahmadinejad. Insomma, se il fronte conservatore nel suo insieme trionfa per un'affluenza in linea con le previsioni – il 64,2%, nonostante l'astensione della maggioranza dei riformisti – il successo sembra doppio per gli uomini vicini alla Guida, e gli scenari futuri piu' incerti per il presidente. Che il Parlamento ancora in carica attende al varco di una prossima convocazione in aula.
Certo, i dati ufficiali arriveranno nei prossimi giorni, ma intanto la Mehr riporta quelli sullo spoglio piu' aggiornati. Su 168 candidati che si sono gia' assicurati un seggio nel prossimo Majlis (che ne conta 290), 82 sono del Fronte Unito dei Principalisti, 2 i fondamentalisti di altri gruppi, otto i riformisti, tre i sostenitori di Ahamedinejad della lista Paidari e 70 gli indipendenti non altrimenti qualificati. Qualche ora prima Press Tv segnalava che, sulla base di dati non ufficiali, in 150 circoscrizioni scrutinate su 207, si era affermato il 75% dei candidati del campo dei principalisti, con 112 eletti.
Si tratta di dati relativi alle province e ai centri minori, dove Ahmadinejad dovrebbe trovare la maggior parte dei suoi sostenitori, e dove vi e' stato un maggior afflusso di votanti, secondo il ministero dell'interno, con un picco massimo dell'88% nella provincia centrale di Kohkilouyeh-Boyer Ahmad. Piu' ridotta invece l'affluenza a Teheran e nella periferia, intorno al 48%, e in generale nella sua provincia (52%). Dati che hanno comunque sorpreso vari osservatori diretti, che non hanno visto nella capitale le code di votanti registratesi in passato, e in particolare alle ultime presidenziali del 2009, quando l'affluenza aveva toccato l'85%. Sui 30 deputati che la capitale mandera' in Parlamento, quattro principalisti si sono gia' aggiudicati un seggio, per gli altri 26 si va al ballottaggio. Ma il dato ufficiale sull'alto afflusso alle urne si e' intanto confermato come uno ''schiaffo al nemico'', scrive oggi in prima pagina l'ultra-conservatore Kayhan International, riprendendo le parole di Khamenei e mostrandone una foto al seggio.
I dati sull'affluenza sono stati tuttavia messi in dubbio sui siti di opposizione, dove oggi e' stato anche il giorno dello sconcerto per la scelta di recarsi al voto dell'ex presidente riformista Mohammad Khatami, che pur nei mesi scorsi aveva posto una serie di condizioni – fra cui la liberazione dei due leader Mir Hossein Mussavi e Mehdi Karrubi dagli arresti domiciliari – per la partecipazione del suo fronte. Il suo ufficio ha annunciato che presto ne saranno rese note le ragioni. Ieri ha votato anche l'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, accusato dopo il 2009 di simpatie riformiste, e che in un breve discorso pubblico al seggio ha auspicato che i risultati dello scrutinio riflettano la volonta' degli elettori.
Alcuni riformisti di rilievo come Mostafa Kavakebian, Mohammadreza Khabbaz and Qodratollah Alikhani sono stati invece esclusi, come anche la sorella di Ahmadinejad nella citta' natale del presidente. Confermati invece il presidente del Parlamento Ali Larijani, vicino alla Guida, e il suo predecessore Gholam-Ali Haddad-Adel.