Iran, anniversario morte Khomeini: l’opposizione non entra al mausoleo, fischiato il nipote dell’ayatollah

L'attuale Guida Suprema Ali Khamenei e alle spalle un'immagine del fondatore della Repubblica islamica Ruhollah Khomeini

Nel giorno del 21esimo anniversario della morte dell’ayatollah Ruhollah Khomeini, l’opposizione al regime iraniano non entra al mausoleo. E anche se si tratta del nipote dell’ayatollah che ha fondato la Repubblica islamica, vige la stessa regola. Hassan Khomeini infatti è stato fischiato e interrotto mentre parlava e alla fine ha dovuto desistere.

La sua colpa è quella di aver mostrato qualche simpatia per l’opposizione al governo che nel giugno scorso è stata messa a tacere con la violenza dopo le proteste di piazza per i risultati delle presidenziali.

Mehdi Karrubi, uno dei leader dei riforminsti, si è visto impedire invece l’accesso al raduno di commemorazione della prima Guida Suprema del Paese. Ad accoglierlo infatti sono state solo grida e slogan ostili dei sostenitori del governo.

Karrubi ha dovuto allontanarsi sotto la protezione delle sue guardie del corpo. Proprio oggi sul suo sito, Sahamnews, il leader dell’opposizione è tornato a denunciare brogli massicci nelle elezioni presidenziali dello scorso anno, accusando i dirigenti del Paese di avere “indebolito l’aspetto repubblicano del sistema in nome dell’Islam” e affermando di essere ora “preoccupato per il suo aspetto islamico”.

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