Iran, salvo per un voto il ministro dell’Energia di Ahmadinejad

TEHERAN – Il ministro dell’Energia iraniano, Majid Namju, si è salvato oggi per un solo voto da una mozione di sfiducia parlamentare, dopo che il mese scorso un altro ministro del governo del presidente Mahmud Ahmadinejad, quello dei Trasporti, era stato sfiduciato e costretto a dimettersi.

Dei deputati presenti oggi, 101 hanno votato a favore della mozione di sfiducia, che accusava il ministro di ”cattiva gestione e mancanza di un programma concreto”, mentre 102 hanno votato contro.

In Iran il ministro dell’Energia è responsabile per la rete elettrica e della distribuzione di acqua, ma non per i settori strategici del greggio e del gas, controllati dal ministero del Petrolio.

Ahmadinejad e il Parlamento, presieduto da uno dei rivali del presidente della Repubblica, Ali Larijani, si sono trovati contrapposti in una serie di dispute negli ultimi mesi.

L’assemblea ha rimproverato ad Ahmadinejad di avere presentato in ritardo la legge finanziaria per il prossimo anno iraniano, che comincia il 21 marzo, e di avere bloccato fondi approvati dallo stesso Parlamento per lo sviluppo della rete della metropolitana di Teheran.

Il presidente ha invece definito ”illegale” il voto con cui il Parlamento il primo febbraio scorso ha costretto alle dimissioni il suo ministro dei Trasporti, Hamid Behbahani.

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Maria Elena Perrero