LOSANNA – Un accordo di massima sul nucleare iraniano c’è. Almeno stando a quanto riferito dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov a Russia Today.
“E’ stato raggiunto un consenso su tutti i punti chiave che si spera nelle prossime ore sia messo nero su bianco”, ha detto Lavrov.
I cinque più uno (Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania) riuniti a Losanna, in Svizzera, hanno già cominciato a lavorare ad una bozza, ha precisato il ministro russo spiegando come l’accordo preliminare, cui seguirà quello complessivo e definitivo di giugno, riguarderà anche i controlli per verificare che il programma nucleare iraniano sia pacifico e conterrà disposizioni dettagliate sulla revoca delle sanzioni nei confronti di Teheran. Non specifica però se sarà un allentamento progressivo (come auspicato dagli Usa) o immediato (come richiesto dall’Iran).
Passata la mezzanotte del 31 marzo, termine originariamente fissato per raggiungere l’intesa, a Losanna si è continuato a trattare. Il segnale, forse, che ormai l’obiettivo era stato pressoché raggiunto. Salvo ostacoli dell’ultimo minuto, si tratta di uno storico risultato che consentirà di restringere la capacità di Teheran di dotarsi della bomba atomica in cambio della fine delle suddette sanzioni economiche e finanziarie al Paese.
In oltre 18 mesi di serrate trattative sono stati raggiunti diversi punti di intesa. Come sul numero delle centrifughe per l’arricchimento dell’uranio di cui potranno disporre i tecnici iraniani, circa 6.000, o sul destino degli impianti nucleari di cui dispone l’Iran, tra cui quello bunker di Fordow, costruito sotto una montagna di roccia.