Gaza separata dalla Cisgiordania, un’entità indipendente lasciata ad Hamas: Israele lancia un piano-provocazione sulla Striscia, ma per attuarlo serve l’assistenza dell’Ue.
Hamas ha già rispedito l’idea al mittente, facendo sapere che il destino di Gaza è ”inseparabile” da quello della Cisgiordania.
Per Sami Abu-Zuhri, portavoce del movimento islamico, ”Gaza è parte della terra palestinese e respingiamo ogni tentativo di staccarla dal resto dei territori”. Hamas, ha proseguito il portavoce, ”non permetterà che chi occupa la terra palestinese evada dalle sue responsabilità”. La proposta, secondo quanto anticipa il quotidiano Yediot Ahronot, è del ministro degli esteri Avigdor Liberman, che vuole vedere la Ue sempre più coinvolta nella Striscia. Ovvero: con l’assistenza economica dell’Unione europea, la Striscia potrebbe diventare indipendente. Inoltre, la Ue si farebbe carico anche della gestione degli aiuti, e quindi del controllo dei valichi, visto che gia’ da tempo Bruxelles parla di voler riaprire quello di Rafah.
Per avviare l’inclusione della Ue nel problema di Gaza, Israele vuole chiedere fin da subito dei passi importanti: in particolare, la costruzione di un impianto per la produzione di energia elettrica e di altri due per la desalinizzazione e la depurazione dell’acqua. La comunità internazionale dovrebbe anche provvedere a un massiccio piano di costruzione di nuove abitazioni. Lo Stato ebraico, secondo la strategia di Lieberman, chiuderebbe completamente i suoi confini con la Striscia, alla quale si accederebbe solo via mare.