Nelle mani dei miliziani di Hamas da quattro anni, Gilad Shalit “deve” rinnovare la patente. A ricordarglielo, il ministero dei Trasporti israeliano, che forse per una gaffe burocratica ha per un attimo dimenticato che il soldato da 1562 giorni è ostaggio.
A Shalit sono stati dati sei mesi di tempo per presentarsi negli uffici dei Trasporti per il documento di guida, che in Israele è valida cinque anni. La lettera sarebbe stata inviata il 21 settembre: «La tua patente sta per scadere, devi rinnovarla». E se il militare non andrà? Pena la sospensione della licenza di guida.
Il comitato di liberazione di Shalit, da mesi davanti alla residenza del premier Benjamin Netanyahu, ha preso la svista del ministero come un buon segno: «È chiaramente l’errore d’un funzionario distratto, ma in fondo è anche un segno di speranza: vuol dire che, prima o poi, il governo tornerà a considerare Shalit un libero cittadino».
