Italia-Russia, Mosca scarica Berlusconi: “Un’amicizia speciale con qualsiasi governo”

Silvio Berlusconi e Vladimir Putin

Nell’anno della cultura Italia-Russia, l’ambasciatore di Mosca a Roma, Alexey Meshkov, rilascia una lunga intervista a Francesca sforza, della Stampa, in cui affronta tutti i temi dell’attualità, e conferma i legami tra i due Paesi: “I rapporti sono buoni tra Berlusconi e Putin, ma anche tra Berlusconi e Medvedev e tra i nostri leader e il Presidente Napolitano.  Questo – e lo dico da burocrate – è sempre un fatto positivo. La cifra di questa amicizia però è innanzitutto un grande pragmatismo. L’Italia è uno dei nostri partner principali nel settore economico, e di fronte a chi sottolinea un eccesso di vicinanza sui temi energetici vorrei ricordare che si tratta di una collaborazione che risale all’epoca di Mattei. Tutti viviamo nel libero mercato e nel libero mercato ogni partner deve essere realmente interessato, non solo emozionalmente, ma anche materialmente, al successo delle cooperazioni economiche”.

Sul rapporto con Roma, ricollegandosi alle indiscrezioni emerse dai cablogrammi pubblicati da Wikileaks,  l’ambasciatore dice ancora: “Abbiamo un’amicizia speciale con l’Italia, e non risale a pochi giorni fa. Sono oltre cinquecento anni che abbiamo rapporti, direi che l’inizio dei rapporti tra Italia e Russia supera persino, in termini di tempo, la nascita e la stessa esistenza di molti Stati.  Tra l’altro le nostre relazioni con l’Italia danno un contributo positivo ai rapporti con l’Ue e a quelli transatlantici: collaboriamo attivamente in sede Onu e proprio durante il vertice di Soci abbiamo firmato un accordo che rende possibile il transito ferroviario di materiale e personale militare italiano in Afghanistan.  Approfitto per esprimere il mio cordoglio per la morte dell’ufficiale italiano. La lotta che il vostro Paese sta conducendo in Afghanistan favorisce la stabilità mondiale e la pace. La Russia in questi anni ha sempre sostenuto questo sforzo internazionale, abbiamo rapporti stretti con l’Afghanistan, facciamo molto per collaborare alla stabilità di quell’area

In particolare, Meshkov sottolinea l’importanza dei rapporti bilaterali tra Italia e Russia nell’avvicinamento di Mosca alla Nato: “Questo sarà l’anno decisivo per la partnership tra Russia e Nato sul tema della difesa antimissile. Se riusciamo a farne un progetto congiunto la strada della sicurezza europea sarà larga e spianata. L’Italia è sempre stata tra i Paesi che per primi hanno incoraggiato i rapporti tra Russia e Nato – ricordiamo lo spirito di Pratica di Mare – ma l’anno scorso è stato un anno molto importante anche per i rapporti con gli Stati Uniti, penso allo Start 3, e all’entrata in vigore di un accordo importante sull’uso pacifico di energia atomica.  È nata inoltre una commissione presidenziale, un organo russo-americano che ha 18 subcommissioni, ciascuna con un compito particolare. Certo non sempre le nostre idee coincidono, e vedremo come si svilupperà il progetto della difesa antimissile, ma lo spirito del “Reset” voluto da Obama ha dato un impulso positivo che vedremo sul lungo termine

Il diplomatico affronta anche il tema Cina, e a riguardo nega che sia una minaccia. “Per noi la Cina è un partner strategico, con cui abbiamo rapporti di buon vicinato, in particolare dopo la recente firma di un accordo che risolve tutti i problemi legati alle frontiere – parliamo di 4500 km. Personalmente non credo in un’espansione territoriale della Cina. Avrà senz’altro una grande crescita economica ed è senza dubbio un importante esempio per tutti noi, ma negli ultimi sei-settemila anni ha avuto sempre gli stessi confini, non dobbiamo avere paure che appartengono al passato”.

Riguardo al tema dei diritti umani e soprattutto della condizione dei giornalisti, spesso vittime di omicidi, Meshkov ritiene che “La situazione sta cambiando, nell’ultimo anno abbiamo avuto leggi molto più severe per punire chi colpisce i giornalisti, equiparati di fatto ai poliziotti. Nell’era di Internet nessuno può pensare di controllare la stampa, c’è una connessione in ogni casa, e il messaggio del giornalista arriva sempre. Il governo russo questa cosa la capisce molto bene.  La democrazia è un processo, e chi dice di essere un campione di democrazia compiuta lancia un segnale pericoloso. Noi siamo ben consapevoli dei nostri difetti, c’è non solo la voglia, anche la volontà politica di fare passi concreti per continuare sulla strada della democrazia”.

Riguardo ad un altro argomento estremamente spinoso, il caso Yukos, con la nuova recente condanna all’ex presidente del gruppo mikhail Khodorkovsky, l’ambasciatore russo sta sulla difensiva: “Parliamo di democrazia. Uno degli elementi della democrazia è la divisione dei poteri. C’è un processo in corso, io non ho l’autorità per esprimere un giudizio, gli avvocati hanno presentato ricorso, dobbiamo vedere come finisce prima di giudicare. Ma durante la crisi finanziaria quanti grandi imprenditori americani sono stati giudicati, e in alcuni duramente condannati? La linea del nostro governo è chiara: non intromettersi nelle questioni legali, ed evitare pressioni”.

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Published by
Maria Elena Perrero