La premier e’ oggi fortemente in bilico dopo le violenze interetniche che l’11 giugno hanno lacerato il sud, con almeno 250 vittime ufficiali e 300 mila profughi.
Quel sud diviso dal nord non solo da preferenze politiche (la maggioranza appoggia il presidente deposto Kurmanbek Bakiev) e bilanciamento etnico (piu’ forte concentrazione di uzbeki), ma persino dalla lingua. Oltre il passo di Tor-Ashuu a 3586 metri, al russo parlato a Bishkek si sostituisce il kirghizo anche nelle insegne.