IL CAIRO, EGITTO – La guida suprema della confraternita dei Fratelli Musulmani – dalla quale proviene il presidente egiziano Mohamed Morsi – Mohamed Badie ha sollecitato nel messaggio settimanale ai suoi sostenitori di intraprendere una guerra santa (‘jihad’) per ”liberare Gerusalemme” est, considerata il terzo luogo sacro per l’islam perche’ vi si trova la moschea di Al Aqsa.
”Al Qods (Gerusalemme in arabo) e’ islamica e nessuno e’ autorizzato a fare concessioni” ha affermato Badie, secondo il quale ”la jihad per recuperare Al Qods e’ un dovere per tutti i musulmani” e la sua liberazione ”non avverra’ nei corridoi delle Nazioni Unite o con negoziati”. ”I sionisti – afferma ancora Badie – non capiscono che la forza e non rinunceranno alle loro violazioni che con la sacra jihad e sacrifici onerosi”, e ”loro non ne saranno convinti che quando avremo innalzato la bandiera della jihad e saremo avanzati nel campo della guerra santa”.
Il presidente Morsi ha dichiarato di voler confermare il trattato di pace tra Egitto ed Israele, ma il movimento dal quale proviene ha sempre sostenuto la necessita’ di rivederne alcune parti. Di recente si sono intensificate le tensioni tra israeliani e palestinesi a proposito di Gerusalemme e soprattutto della spianata delle moschee sulla quale sorge la moschea di Al Aqsa, dove i musulmani temono che gli israeliani vogliano intervenire per riportare alla luce il tempio di re Salomone distrutto due millenni fa dai legionari romani di Tito.
Gerusalemme est fu occupata da Israele nella guerra del 1967 e successivamente annessa (con un gesto unilaterale mai riconosciuto dalla comunita’ internazionale) ed e’ stata sempre causa di contrasti. L’attuale governo israeliano indica l’intera Citta’ Santa come ”capitale unica, eterna ed indivisibile” dello Stato ebraico.