Legionari di Cristo: le foto dello scandalo, la figlia e la moglie del prete che imponeva la castità imbarazzano il Vaticano

Padre Marcial Maciel, la figlia Norma, le consacrate, la "moglie", Norma anche leiUna nuova bom

Una nuova bomba è esplosa sull’accidentato percorso dello scandalo che ha travolto i Legionari di Cristo, l’ordine religioso nato in Messico e sviluppatosi negli Stati Uniti e in Europa, dopo le rivelazioni sulla vita sessuale del fondatore, Marcial Maciel. Maciel, morto nel 2008 a 87 anni di età, dopo che l’attuale Papa lo aveva esortato a ritirarsi in penitenza e preghiera, conduceva in privato una vita del tutto opposta a quella che la regola dei Legionari imponeva a migliaia di preti: aveva almeno due mogli e alcuni figli e secondo vari accusatori a veva peccato anche di sodomia con almeno venti seminaristi minorenni, peccato che oggi è anche un reato e si dice pedofilia. 

L’ultima fiammata è stata lanciata dal giornale spagnolo Interviù: “La figlia riconosciuta di Marcial Maciel, vive con la madre in un complesso residenziale di lusso a Madrid, ha 24 anni e è destinata a erediterà un patrimonio immobiliare in Spagna, amministrato dalla madre, del valore di mercato di dieci milioni di euro”. 

Interviù pubblica per la prima volta una foto della ragazza, Norma Hilda Rivas, che vive in Spagna da 4 anni. Maciel ebbe una lunga relazione con la madre di lei, Norma Hilda Banos Torres, messicana, che oggi ha una cinquantina d’anni, quindi circa quaranta in meno dello “sposo”. 

Interviù è stato subito ripreso dal sito internet di el Universal, il principale quotidiano del Messico, ma, in una specie di corto circuito tra giornali e siti in lingua spagnola, Interviù a sua volta riprende notizie e foto dal sito di un’altra rivista, Quien, che a sua volta cita una intervista fatta dal quotidiano el Mundo alla signora Rivas Banos. 

Nell’ordine. El Universal dice che Interviù dice della ragazza e pubblica le foto. Notizie e foto vengono da Quien, in particolare dal blog del giornalista Alberto Tavira (“Anche i politici piangono”), il quale pubblica foto incredibili, risalenti al 2005. Si vede padre Marcial Maciel, apparentemente in ottima forma, accanto alla figlia Norma, tutta in bianco, circondato da alcune consacrate dell’ordine, di cui il sito fa anche il nome: Teresa Vaca, Griselda Suáre, María Laura Moreno. In primo piano una donna ancor bella, un po’ troppo paffutella, forse, vestita in turchese, la “moglie”. Maciel la conobbe negli anni ’70, quando era poco più che una bambina (pedofilo for ever) ad Acapulco, dove lei faceva la cameriera. 

Quel che viene subito da pensare è che la vita coniugale fa bene al prete, che dà una impressione di benessere, alla faccia dell’età (all’epoca aveva 84 anni) e dei pensieri derivanti dall’avere sulle spallle il peso di una organizzazione globale come quella dei Legionari. Una impressione ben diversa da quella malaticcia, sofferente e anche un po’ iettatoria che danno i preti condannati a una vita di castità perpetua. Sono le immagini di un uomo realizzato, normale, con una figlia che ama, cui vuole disegnare un futuro sereno: questa forse è la cosa che tormenta di più le gerarchie vaticane

 

La cosa imbarazzante è che nelle foto pubblicate da Quien si vedono anche degli uomini e non sono uomini qualunque: sono dei padri Legionari de Cristo: Jesús Quirce Andrés, rettore della Università Anáhuac, e padre Marcelino de Andrés , oggi assistente dell’ apostolato in Spagna. Si tratta di personaggi non marginali nella gerarchia dei Legionari, e probabilmente nelle alte sfere vaticane c’è chi pensa, magari strumentalmente, che la rete di complicità che copriva le malefatte di Maciel era molto estesa. 

E arriva el Mundo. Nel settembre del 2009 la giornalista spagnola Idoia Sota ha intervistato per il quotidiano spagnolo la “moglie” di Maciel, Norma Banos, e le ha chiesto se avesse mai sospettato della vera identità del compagno. La donna le rispose: “io non avrei scelto questo percorso di vita. Né io né mia figlia abbiamo mai sospettato chi fosse veramente, fino alla fine” [quell’uomo].

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