L’ex premier libanese Hariri invoca l'intervento Onu e no-fly zone in Siria

BEIRUT – L'ex premier libanese Saad Hariri e leader dell'opposizione parlamentare sostenuta da Stati Uniti, Francia e Arabia Saudita, ha invocato la creazione di una No-Fly Zone nella vicina Siria, scossa da dieci mesi da proteste popolari in parte soffocate da una sanguinosa repressione militare e poliziesca.

"La Lega Araba deve rimettersi alle Nazioni Unite e bisogna creare una No-Fly Zone", ha scritto Hariri sul suo profilo Twitter, affermando che se la Russia continua a porre il suo veto in seno al Consiglio di sicurezza dell'Onu, "si dovrà costituire una forza congiunta con la Turchia". Hariri non ha esplicitamente evocato un ruolo della Nato.

Hariri, rivale politico dell'attuale maggioranza parlamentare libanese dominata dal movimento sciita Hezbollah, alleato dell'Iran e della Siria, afferma di seguire le notizie che giungono dal vicino Paese arabo, dove da giorni è operativa una missione di osservatori della Lega Araba.

"Va fatto tutto il possibile per fermare questo massacro", ha detto Hariri in un altro messaggio. "La fine del (presidente Bashar) al Assad è vicina… pensa di potersi prendere gioco della Lega Araba e del mondo intero'', ha scritto l'ex premier libanese, da aprile scorso in esilio volontario tra l'Europa e l'Arabia Saudita.

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Daniela Lauria