NEW YORK – I Paesi vicini alla Libia, anche quelli europei, devono tenere i confini aperti: lo chiede il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, nel timore di una ondata di profughi.
Il segretario generale, in un incontro con la stampa fuori dall’aula del Consiglio di Sicurezza, ha detto che ”è importante che i Paesi vicini (alla Libia), compresi quelli europei, lascino i confini aperti alle persone che stanno fuggendo” dal Paese.
Ban ha sottolineato che ci sono ”serie indicazioni di una crisi sempre più grandi per rifugiati e profughi” che stanno scappando dal Paese per evitare di essere uccisi. ”Secondo le nostre stime, in circa 22mila hanno lasciato la Libia entrando in Tunisia, mentre in 15mila sono scappati in Egitto”, ha detto Ban.
Il segretario generale ha sottolineato che i profughi, in realtà, sono potenzialmente molti di più: ”Un numero ben maggiore di residenti e lavoratori immigrati sono di fatto intrappolati”. Al Palazzo di Vetro si teme che ”la situazione peggiorera’, e per questo i responsabili del Programma alimentare mondiale (Pam) sono preoccupati per le scorte di cibo in Libia”.
I funzionari dell’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati hanno parlato di viaggi ”terrificanti” per arrivare ai confini tunisino o egiziano”, durante i quali i profughi ”vengono minacciati con pistole e coltelli”.