Libia, il diplomatico “ribelle” Dabbashi: “Senza Onu sarà genocidio”

NEW YORK – Se le Nazioni Unite non intervengono, in Libia ”sarà  genocidio”. Lo ha detto fuori dall’aula del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Ibrahim Dabbashi, il diplomatico di Tripoli che si è ribellato a Muammar Gheddafi.

Il delegato riferendosi alla situazione in Libia ha parlato di ”chiari episodi di pulizia etnica”.

Bengasi, la capitale degli insorti che si ribellano al leader libico Muammar Gheddafi, ”non cadrà” ha poi aggiunto con sicurezza  Ibrahim Dabbashi.

L’esercito libico, ha continuato il delegato parlando con i giornalisti alle Nazioni Unite, ”potrebbe riuscire a distruggere qualche città nelle vicinanze, con missili a lunga gittata, ma non prenderà l’Est del Paese”.

La risoluzione dell’Onu per imporre una no fly zone sui cieli della Libia potrebbe essere approvata domani all’unanimità ha quindi aggiunto il diplomatico. Scambiando alcune battute con i giornalisti, che chiedevano quali Paesi potrebbero partecipare alle operazioni militari per bloccare lo spazio aereo libico, Dabbashi ha detto che ”avremo appoggio sufficiente da parte dei nostri fratelli arabi per combattere Gheddafi”, il quale ”lascerà il Paese nelle prossime settimane, o sarà ucciso”.

Anche fonti occidentali in Consiglio, che  chiedono di rimanere anonime, hanno confermato quanto detto da Dabbashi: il testo potrebbe essere approvato nelle prossime ore, probabilmente domani. ”Stiamo tentando di avere una soluzione consensuale”, hanno detto le fonti, senza precisare quali siano state le richieste di Russia e Cina. I due Paesi nei giorni scorsi si erano opposti all’idea di un intervento di tipo militare.

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Emiliano Condò