ROMA – Un emissario di Saif al-Islam, il figlio ‘riformista’ del leader libico Muammar Gheddafi, è stato di recente a Londra per colloqui segreti con le autorità britanniche per ricercare una possibile via d’uscita alla crisi in atto in Libia, anche alle spalle dello stesso rais.
Lo scrive nella sua edizione online il quotidiano britannico Guardian citando fonti governative che hanno chiesto di restare anonime.
L’emissario, secondo il giornale, sarebbe stato Mohammed Ismail, un funzionario tanto abile quanto discreto che secondo documenti pubblicati da Wikileaks, è stato in passato coinvolto in varie trattative riguardanti l’acquisto di armamenti. Secondo il Guardian, Ismail è stato inviato a Londra da Saif, d’accordo con altri due fratelli, Saadi e Mutassim.
I tre sarebbero decisi a fare il possibile per definire e attuare una ‘exit strategy’ alla crisi, anche a costo di farlo senza il consenso del padre, che ha più volte affermato di voler restare al suo posto. Una delle possibili soluzioni sarebbe quella di far dimettere il rais e di insediare al suo posto il figlio Mutassim, attuale consigliere per la sicurezza nazionale, quale presidente di un governo di unità nazionale ad interim.
Il Guardian afferma di non essere in grado di verificare l’autenticità di questa notizia ed osserva comunque che una simile soluzione non troverebbe consensi né tra le fila degli insorti né presso la comunità internazionale.