BENGASI (LIBIA) – ”Abbiamo ricevuto promesse di armi da molti paesi. Abbiamo bisogno del sostegno dei nostri amici, spero che avremo presto le armi e le munizioni che servono a liberare la Libia”. Lo ha affermato il colonnello Ahmed Beny, portavoce dell’esercito rivoluzionario anti Gheddafi, in una conferenza stampa a Bengasi.
”Il nostro unico problema sono le munizioni e le armi. Stiamo affrontando i tank T-72 e T-92 dell’esercito di Gheddafi, per questo abbiamo bisogno di armi anti-carro”, ha spiegato il colonnello.
“Il nostro orgoglio non ci consente di avere soldati stranieri sul nostro territorio. Un intervento di terra della Nato in Libia è fuori questione”. Lo ha ribadito Ahmed Beny.
”Gheddafi sta ammassando uomini provenienti dal Ciad a Kufra nel sud della Libia. Chiediamo alla coalizione internazionale di attaccare queste forze”, ha aggiunto il portavoce dell’esercito rivoluzionario anti Gheddafi, attualmente composto per lo più da ex militari del regime che hanno sposato la causa della ‘rivoluzione del 17 febbraio’ e da civili armati..
”Stiamo preparando la formazione di un nuovo esercito libico, che sarà guidato dal generale Khalifa Hiftar”, ha detto Ahmed Beny
”Stiamo solo all’inizio: Gheddafi si è preoccupato di addestrare solo le sue milizie, lasciando l’esercito libico allo sbando. Ricominceremo dal nulla, ma abbiamo la nostra esperienza”, ha assicurato il colonnello dell’aviazione passato tra gli insorti.
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