BRUXELLES – La Nato respinge le critiche dei ribelli che l’accusano di non aiutarli abbastanza e di agire troppo lentamente, lasciando morire il popolo di Misurata. ”La nostra missione ha come scopo primario di proteggere i civili. Per noi Misurata è la priorità numero uno”, è la replica della Nato, riferita all’Ansa dalla sua vice portavoce Carmen Romero. La conduzione di raid aerei mirati contro gli obiettivi militari di Gheddafi ”è diventata più difficile” a causa dell’utilizzo di civili come scudi umani, in particolare nella città di Misurata, sostiene ancora la Nato.
”La Nato farà di tutto per adempiere alla sua missione, il cui scopo prioritario è la protezione di tutta la popolazione civile”, ha detto Romero. ”Misurata è la nostra prima priorità”, ha ribadito. ”L’ambizione e la precisione dei nostri raid aerei non è cambiata”, ha assicurato la portavoce, rispondendo così alle preoccupazioni suscitate dalla decisione Usa di ritirare i propri aerei da combattimento dal teatro di crisi. ”La missione ha gli asset di cui ha bisogno”, ha rilevato la portavoce.
”Del resto, i fatti parlano da soli: nei primi sei giorni di operazioni, gli aerei Nato hanno condotto 851 sortite, e in 334 casi sono stati fatti attacchi mirati”. In particolare, nella giornata di lunedì scorso, ”14 raid hanno distrutto sistemi di difesa aerea, veicoli e carro armati attorno alla città di Misurata, un lanciamissili in azione e un deposito di munizioni a Brega”, ha riferito Romero. ”La situazione sul terreno è in continua evoluzione e non è possibile fare un paragone tra prima e ora”, ha commentato.