Libia, i ribelli: “Pronti a esportare petrolio”

BENGASI – I ribelli libici si dicono pronti a esportare petrolio “in meno di una settimana” e in grado di produrre “dai 100.000 ai 130.000 barili al giorno”. Lo ha annunciato un portavoce, dopo la conquista oggi degli impianti e dei terminal a sud di Bengasi.

I campi petroliferi riconquistati nelle ultime 48 ore consentiranno ai ribelli di “produrre almeno 100.000, 130.000 barili al giorno, e possiamo facilmente arrivare ad un ritmo di 300.000”, ha detto Ali Tarhoni, responsabile per gli affari economici dei ribelli.

A Ras Lanuf, considerato il secondo sito strategico per il settore energetico libico, c’è una raffineria da 220.000 barili e numerosi depositi di petrolio e gas. L’altra città conquistata, Marsa el Brega, è invece sede di un importante terminal per l’export. Tobruk, altro centro petrolifero del Paese, è rimasto poi nelle mani dei ribelli sin dall’inizio della rivolta contro Gheddafi.

Con l’arrivo dei ribelli a Ben Jawad, tornano sotto il loro controllo tutti i maggiori terminal petroliferi del settore orientale della Libia (Es Sider, Ras Lanuf, Brega, Zueitina e Tobruk).

I ribelli libici “hanno raggiunto un accordo” con il Qatar per l’esportazione del petrolio dell’est del Paese. Lo riferisce un esponente dei ribelli: “Il prossimo invio è previsto in meno di una settimana”.

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Maria Elena Perrero