MALABO (GUINEA EQUATORIALE), 29 GIU – Il presidente della Commissione dell'Unione Africana (Ua), Jean Ping, ha affermato oggi a Malabo, nella Guinea Equatoriale, che la Corte penale internazionale (Cpi), che ha spiccato un mandato d'arresto contro il leader libico Muammar Gheddafi, non ha fatto altro che ''buttare benzina sul fuoco''.
''Tutti constatano che il Cpi si pronuncia sempre in un momento sbagliato, per buttare benzina sul fuoco – ha detto Ping alla vigilia del 17/o vertice dell'Ua – Ci siamo abituati, ma cio' complica la situazione. Non sono il solo a dirlo, anche i Paesi occidentali lo dicono''.
I ministri degli Esteri dell'Ua, riunitisi nei giorni scorsi, hanno messo a punto una dichiarazione comune che sara' sottoscritta dai capi di Stato in occasione del vertice di domani e venerdi' a Malabo, dove saranno presenti anche esponenti del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) degli insorti libici, perche', ha spiegato Ping, il Cnt ''e' un interlocutore''.
''I capi di Stato si pronunceranno e in quel momento si sapra' se prenderanno una decisione'', ha affermato Ping, respingendo le domande dei giornalisti sulle divisioni in seno all'Unione africana.
''L'Ua – ha dichiarato – ha adottato una posizione comune il 10 marzo. Siamo stati i primi a stabilirla e non e' cambiata. Abbiamo messo a punto una road map, sempre valida e imprescindibile''.
Il piano africano prevede in particolare un cessate il fuoco, una transizione ''consensuale'' e ''riforme che rispondano alle aspirazioni legittime del popolo libico alla democrazia, al buon governo, a uno Stato di diritto''.