ROMA – Il Parlamento italiano ha approvato la risoluzione dell’Onu sulla Libia: assenti leghisti e responsabili, si è astenuta l’Italia dei Valori. Che il “passaggio” nelle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato, per il via libera alla risoluzione dell’Onu, non sarebbe stato facile lo si è capito in mattinata quando il leader della Lega Umberto Bossi ha dichiarato alle agenzie che la posizione del partito è assolutamente in linea con quella della Germania che sull’intervento in Libia si è astenuta.
Così, quando nel pomeriggio i due organismi parlamentari del Senato si sono riuniti, è saltata subito agli occhi l’assenza dei parlamentari del Carroccio. La risoluzione è passata, ma l’opposizione ha cominciato a puntare il dito contro ”la maggioranza divisa anche in un momento così delicato per il Paese”.
Il copione si è ripetuto a Montecitorio. Ma qui la situazione è stata ancora più complessa perché non solo mancavano i leghisti, ma anche i deputati di ”Iniziativa Responsabile”. Il capogruppo Luciano Sardelli ci ha provato a dire che si trattava solo di una questione ”logistica” perché i 4 parlamentari (Massimo Calearo, Maurizio Grassano, Michele Pisacane e Americo Porfidia) erano “fuori sede” e dunque impossibilitati ad arrivare per tempo.
All’appello, alla Camera, mancavano anche i presidenti delle due commissioni: Stefano Stefani (Lega) ed Edmondo Cirielli (Pdl). Quest’ultimo raggiunto telefonicamente ha ammesso: ”Avevo una manifestazione con 1000 bambini per i 150 anni d’Italia, non potevo mancare…”. ”La maggioranza è divisa”, ha tagliato corto Aldo Di Biagio (Fli) e ”urge chiarezza”.
Mentre il centrodestra si è diviso, come ha ribadito l’opposizione, l’Idv si è astenuto perché, come ha spiegato Fabio Evangelisti, “è assurdo da parte del governo chiedere di votare la risoluzione dell’Onu senza prima aver detto con chiarezza ed esplicitamente che il Trattato bilaterale firmato da Gheddafi e Berlusconi è decaduto visto che nel testo si prevede, tra l’altro, l’impegno dell’Italia a non mettere mai a disposizione le basi militari per attacchi contro la Libia”.
I dipietristi, così, hanno presentato una risoluzione di minoranza nella quale si dà parere favorevole a quella dell’Onu, ma prima si chiede che l’Esecutivo prenda posizione sul Trattato. In commissione però il documento è stato respinto.