TEHERAN, 28 SET – Un folto gruppo di parlamentari iraniani, 212 su 270, ha sottoscritto un documento in cui si condannano ''le uccisioni senza pietà dei popoli oppressi del Bahrein e dello Yemen'', si critica il ruolo del governo saudita e si accusa l'Occidente di rimanere ''in silenzio'' di fronte alla ''selvaggia repressione'' di cittadini indifesi.
Nei due Paesi del Golfo, si legge nel documento secondo l'Isna, ''si è entrati in una fase delicata. Il massacro di gente innocente, tenuto conto del ruolo dell'Arabia Saudita, mostra la debolezza dei governi in carico. Ne risulterà certamente un risveglio islamico in questi Paesi''
Come emerge quotidianamente anche sui media iraniani, Teheran condanna la repressione in Bahrein (la cui popolazione a maggioranza sciita è governata da una monarchia sunnita) e nello Yemen, mentre non ha mai esplicitamente condannato quella dell'alleato Bashar al Assad in Siria, Paese alleato dell'Iran, pur auspicando una soluzione con il dialogo e le riforme.
Quanto al Bahrein, che a sua volta accusa l'Iran di interferenza negli affari interni e con cui le relazioni diplomatiche sono in rotta da mesi, nei giorni scorsi a New York vi è stato un incontro tra i due ministri degli esteri che potrebbe essere un primo segnale di distensione. Secondo i resoconti iraniani di tale incontro, Manama ha chiesto aiuto a Teheran per risolvere la crisi interna.