L’Iran sfida le sanzioni e annuncia costruzione nuovo potente reattore nucleare

 

Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad

L”Iran ha annunciato mercoledi la prossima costruzione di un nuovo reattore nucleare per la ricerca quattro volte più potente di uno già in suo possesso, confermando così l’intenzione di proseguire nel suo programma in campo atomico, nonostante le pressioni internazionali.

Contemporaneamente, il presidente Mahmud Ahmadinejad ha detto che il suo governo non respinge a priori l’invito delle grandi potenze a tornare al tavolo delle trattative, nonostante una risoluzione approvata una settimana fa dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu che impone nuove sanzioni a Teheran. Ma ha avvertito che prima la Repubblica islamica porrà le sue condizioni, con il fine di “punire” e fare “pentire” la controparte.

Ali Akbar Salehi, capo dell’Organizzazione nazionale per l’energia atomica, citato dall’agenzia Isna, ha detto che i tecnici iraniani “stanno progettando un nuovo reattore di ricerca da 20 Megawatt”, rispetto a quello da 5 Megawatt, consegnato dagli Usa all’Iran prima della rivoluzione del 1979.

Il capo del programma nucleare iraniano ha sottolineato che il nuovo impianto sarà usato, come quello già in funzione, per ottenere radioisotopi per la produzione di farmaci per la cura del cancro. Salehi ha aggiunto che la fase di progettazione dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno iraniano, cioé nel marzo del 2011, e che l’impianto dovrebbe entrare in funzione “fra cinque anni”.

Il capo dell’Organizzazione per l’energia atomica ha aggiunto che altri reattori simili verranno realizzati in varie regioni del Paese e che i medicinali prodotti saranno anche esportati all’estero. Il reattore già in funzione, situato a Teheran, viene alimentato con combustibile a base di uranio arricchito al 20 per cento, a suo tempo fornito dall’Argentina.

L’Iran ha affermato il mese scorso che, nonostante si sia detto pronto ad uno scambio per ottenere dall’estero questo combustibile, continuerà ad arricchire anche in proprio l’uranio al 20 per cento. Un’attività che le grandi potenze temono possa essere finalizzata alla produzione di armi nucleari.

Ahmadinejad, che teneva un discorso pubblico nella città di Shahrekord, trasmesso in diretta dalla televisione, ha risposto all’invito rivolto a Teheran da tutte le grandi potenze per tornare al tavolo delle trattative, nonostante la risoluzione adottata dal Consiglio di Sicurezza.

Ambivalente il messaggio inviato dal presidente, che da una parte si è detto favorevole alla ripresa del dialogo, ma dall’altra ha annunciato che Teheran porrà delle condizioni pesanti. “Vogliamo punirvi e poi tornare al tavolo delle trattative, e le nostre condizioni saranno rese note presto”, ha affermato Ahmadinejad. “Il vostro – ha aggiunto il presidente iraniano – é un gioco politico. Voi lo avete cominciato e ora tocca a noi. La nazione iraniana agirà in modo che il nemico si pentirà”.

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