Il “sogno” degli ultra reazionari del Tea Party, fa rivoltare Martin Luther King nella tomba ma guadagna aderenti

Marthin Luther King si sarà rivoltato nella tomba e non gli si può certo dare torto, guardando la folla radunatasi al Lincoln Memorial di Washington per l’allegra rimpatriata iper-conservatrice organizzata dal commentatore di destra Glenn Beck e dall’esagitata ex-candidata repubblicana alla vicepresidenza, Sarah Palin, nel giorno del 47esimo anniversario dello storico discorso del reverendo, “I have a dream”.

È così che il Tea Party (il movimento ultra-conservatore che sta raccogliendo grandi e crescenti consensi  tra gli elettori di destra frustrati dall’amministrazione Obama) ha tentato di appropriarsi (e di stravolgere) il “sogno” di King, nel corso di una manifestazione che non doveva essere politica, ma che, naturalmente, dietro i retorici slogan sul “risveglio dell’America”, sulla “restaurazione dell’onore” e sul sostegno ai soldati-patrioti, veicolava messaggi e ideali cari allo zoccolo duro repubblicano, che ufficiosamente ha cominciato così la propria campagna per le elezioni di mid-term del prossimo novembre.

«Anche io ho un sogno – ha urlato Beck alla platea, quasi esclusivamente di bianchi – restaurare l’America».

E se il presentatore di Fox tv ha potuto annoverare tra le sue fila l’antiabortista Alveda King, nipote del reverendo, pare improbabile che lo «zio Martin» davvero «sarebbe stato al nostro fianco per l’onore della nazione».

Immaginiamo per un secondo il campione delle battaglie per i diritti civili e per l’abolizione della segregazione razziale appoggiare un movimento che ha fatto del sostegno alla discriminante legge anti-immigrazione dell’Arizona una delle proprie bandiere… no, non ci riusciamo proprio.

Così come non ce lo figuriamo indossare la maglietta: “Blacks own slaves in Mauitania [si dice Mauritania, comunque], Sudan, Niger & Haiti” (“I neri hanno schiavi in Mauritania, Sudan, Niger & Haiti”) o volantinare tra i supporter della manifestazione “ironici” flyer sull’”Obamasutra”, un libro che ritrae in una serie di vignette il Presidente di colore come una scimmia su un trono o come un comunista con tanto di falce e martello in mano.

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luiss_sgrattoggi