GAZA, 13 LUG – Scricchiola sul nome del premier del previsto nuovo governo tecnico di unita' nazionale l'accordo di 'riconciliazione' fra le fazioni palestinesi rivali annunciato solennemente al Cairo oltre due mesi fa. Lo conferma l'ultima eco del dissidio fra i laici di Fatah, il partito laico del presidente dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen (al potere in Cisgiordania), e gli islamici di Hamas (padroni del governo di fatto della Striscia di Gaza) rimbalzata oggi sulle colonne del giornale locale 'Falestin'.
A farsene interprete e' stato in un'intervista Mussa Abu Marzuk, numero due del politburo di Hamas, che ha parlato di ''rischi'' per la tenuta dell'accordo, addebitandone la responsabilita' ad Abu Mazen. Marzuk ha definito in particolare ''inaccettabile e irragionevole'' la fermezza mostrata finora dal presidente sulla conferma dell'attuale premier dell'Anp, Salam Fayyad, economista stimato in seno alla comunita' internazionale e benvisto dall'Occidente, alla guida del futuro governo unitario di transizione che in base alle intese del Cairo dovrebbe traghettare i palestinesi verso nuove elezioni presidenziali, legislative e amministrative entro un anno.
Una designazione che Hamas respinge, aggrappandosi alla richiesta di una figura ''indipendente'' originaria di Gaza. Se lo scoglio Fayyad non sara' rimosso, ha avvertito Marzuk, c'e' a questo punto ''il concreto pericolo di tornare alle divisioni dell'epoca pre-riconciliazione''.