Mosca, il presidente Medvedev destituisce il sindaco

Iuri Luzhkov

Alla fine è successo quello che tanti oscovtiti speravano: il presidente russo Dmitri Medvedev ha destituito il sindaco della capitale Iuri Luzhkov ”perché ha perso la fiducia del presidente della Federazione russa”. Lo riferisce l’agenzia d’informazione Itar-Tass.

La costituzione russa consente al presidente di destituire il sindaco di Mosca e i governatori regionali se viene a mancare la fiducia del presidente. Medvedev, attualmente in visita in Cina, ha designato Vladimir Resin nuovo sindaco di Mosca. Proprio ieri Iuri Luzhkov, 74 anni, in conflitto con il Cremlino, aveva annunciato di non avere alcuna intenzione di dimettersi dalla carica.

Luzhkov, 74 anni, aveva ribadito anche ieri di non volersi dimettere, dopo una decina di giorni trascorsi in Austria, che secondo il Cremlino avrebbero dovuto servire al sindaco come ”pausa di riflessione” dopo lo scontro aperto con il presidente Dmitri Medvedev.

Il suo siluramento arriva con un anno di anticipo sulla scadenza naturale del mandato, dopo 18 anni ininterrotti di governo, da Ieltsin a Putin, che lo avevano trasformato in uno degli uomini politici russi più potenti, l’ultimo rimasto in sella dopo l’arrivo di Medvedev.

I dissidi con il Cremlino sono nati dopo che Luzhkov aveva tentato di dividere il tandem Putin-Medvedev con un articolo sull’organo del governo Rossiskaia Gazeta e aveva sostenuto il progetto di un’autostrada sospeso da Medvedev per le proteste ambientaliste. Ma contro il primo cittadino si erano accumulate negli ultimi tempi sempre più critiche e accuse di corruzione, nepotismo, favoritismo nei confronti della moglie Elena Baturina, l’imprenditrice immobiliare diventata durante i quattro mandati del marito la donna più ricca di Russia. Un altro passo falso di Luzhkov era stato il ritardo con cui era rientrato dalle ferie durante l’emergenza caldo ed incendi dello scorso agosto.

Il presidente ha designato il vice di Luzhkov, Vladimir Resin, come sindaco ad interim, ma a breve ci sarà una nuova nomina. Il partito putiniano Russia Unita sta già lavorando alla rosa di nomi da sottoporre a Medvedev e si è detto rammaricato che Luzhkov abbia perso la fiducia del presidente ”per errori propri”.

Nel toto sindaco circolano da tempo i nomi dei vicepremier Serghiei Sobianin, Serghiei Ivanov e Igor Shuvalov, del ministro della protezione civile Serghiei Shoigu, del vicecapo dell’amministrazione presidenziale Aleksandr Beglov e del tesoriere del Cremlino Vladimir Kozhin.

Poche ore dopo l’annuncio di Medvedev è arrivata la risposta del sindaco: con una lettera al consiglio supremo politico di Russia Unita ha fatto sapere che lascia il partito guidato dal premier Vladimir Putin. ”Ultimamente come membro del consiglio supremo del partito sono stato sottoposto a degli attacchi accaniti da parte di mass media statali”, scrive il primo cittadino nella missiva, secondo una fonte del municipio di Mosca citata dall’agenzia Interfax. ”Tali attacchi – prosegue – miravano a togliere il sindaco dall’arena politica, privandolo anticipatamente del suo mandato. Per oltre un mese sono stato sottoposto ad una battuta di caccia selvaggia che per il suo carattere esula dal buon senso e dalla buona educazione”.

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Maria Elena Perrero