Anche le localita’ piu’ importanti del Veneto orientale toccate nell’antichita’ dalla Via Annia sono sedi di musei archeologici che permettono un affascinante viaggio nel passato, con particolare attenzione all’epoca romana.
Il nome Altino potrebbe derivare dal latino altanus, un vento che spirava da sud-ovest: viene ipotizzato sia una voce usata soprattutto dalle genti che abitavano a nord dell’Adriatico, anche se piu’ facile sarebbe farlo derivare dal latino altus, alto, in riferimento ad una piccola elevazione sul piano lagunare che ne avrebbe consentito l’edificabilita’.
Il processo di romanizzazione di Altino ebbe inizio intorno al 131 a.C., data della costruzione della via Annia. Altino fu anche uno dei piu’ importanti scali dell’Alto Adriatico e la sua fortuna e’ in gran parte legata alla sua posizione ed alle vie di comunicazione, grazie alle quali la citta’, definita esplicitamente urbs gia’ nel I sec. d.C. dallo storico Velleio Patercolo, si ingrandi’ con ville, templi ed edifici pubblici. La particolarita’ del Museo Archeologico Nazionale di Altino, rispetto ad altri musei archeologici, e’ il rapporto diretto con la vasta area archeologica circostante, nel cuore della quale il museo stesso venne costruito alla fine degli anni ’50. Fra l’area esterna e le due sale interne si possono ammirare circa 3000 reperti: frammenti architettonici provenienti dall’abitato, reperti lapidei e iscrizioni funerarie, corredi tombali, monete, vasi, vetri e resti di decorazioni musive pavimentali databili tra la fine del I e l’inizio del II secolo d.C. Vi sono inoltre due aree archeologiche esterne dove e’ possibile ammirare in sito i resti delle strade lastricate e di alcune costruzioni. Attualmente e’ in corso una mostra dedicata ai ”Vetri di laguna” che testimonia tecniche di lavorazione del vetro poi ereditate dalla grande tradizione veneziana: la soffiatura a stampo e a mano libera, la lavorazione a nastri e a canne, il vetro murrino e a millefiori, le pizzicature e la decorazione con filamenti.
In mostra circa 400 pezzi, tra cui olle, bottiglie, brocche, coppe, bicchieri, piattini, balsamari. Da Venezia, Altino si raggiunge costeggiando le barene della laguna lungo la Triestina e svoltando di poco all’interno, ma e’ possibile arrivare anche con il servizio pubblico sulla linea Venezia – S. Dona’ e Venezia – Jesolo Lido.
A Concordia si arriva da Venezia con l’autostrada A4, uscita al casello di Portogruaro, e quindi lungo la statale 14, oppure con la linea ferroviaria Venezia – Trieste , scendendo a Portogruaro e proseguendo con mezzo pubblico o taxi. Il nome ricorda le origini della colonia romana: a partire dal III sec. a.C., l’originario centro protostorico fu progressivamente romanizzato (risale al 225 a.C. il trattato di alleanza tra Veneti e Romani).
Il sito della futura Iulia Concordia venne cosi’ a trovarsi in un punto strategico di un sistema di comunicazioni di cui la via Annia, che provenendo da Adria e passando per Padova bordeggiava le lagune, fu direttrice fondamentale. Il Museo Archeologico Nazionale di Concordia espone in tre sale una piccola raccolta di reperti protostorici, romani e paleocristiani in gran parte provenienti dalla locale necropoli. Tra i reperti di maggior spicco, steli, iscrizioni e urne funerarie di eta’ romana, resti di pavimentazioni e un interessante orologio solare.