TOKIO, GIAPPONE – La Corea del Nord accusa il Giappone ”di assecondare” la produzione di armi nucleari citando il recente combustibile atomico comprato dalla Francia. ”Il costante acquisto del Giappone di grandi quantita’ di plutonio e’ parte degli sforzi per nuclearizzare se stesso”, ha scritto il Rodong Sinmun, quotidiano del Partito dei Lavoratori di Pyongyang, ribaltando le posizioni che vedono il regime sotto le pressioni internazionali per le sue ambizioni.
L’operazione, ha aggiunto, ”mira non soltanto a produrre energia elettrica”. Kansai Electric Power (Kepco), l’utility della ricca regione di Osaka, ha annunciato lo scorso mese che a giugno sarebbero giunte due navi dalla Francia col carico di ‘mox’, combustibile uranio-plutonio a ossidi misti prodotto da Areva, da usare nel reattore n.3 dell’impianto di Takahama (prefettura di Fukui), il cui riavvio e’ atteso a luglio grazie a quella che e’ la prima spedizione dalla grave crisi di Fukushima di marzo 2011.
Tokyo ha competenze per mettere a punto armi nucleari in ogni momento (”non piu’ di due settimane”, ha ammesso di recente all’ANSA un top manager del settore), ma il Rodong Sinmun ha anche ”denunciato” che ”la riserva di plutonio attualmente posseduto dal Giappone e’ sufficiente per produrre 5.000 ordigni come quelli che gli Usa hanno sganciato su Nagasaki” durante la Seconda guerra mondiale.
Solo due reattori, entrambi della Kepco, sono operativi sui 50 totali presenti nell’arcipelago nipponico a causa dei timori sulla sicurezza seguiti all’emergenza di Fukushima: il governo del premier conservatore Shinzo Abe, ribaltando l’abbandono del precedente esecutivo guidato dal Partito Democratico, si avvia a riusare il nucleare, pure con norme sulla sicurezza stringenti. Tokyo e Ankara, durante la recentissima visita di Abe in Turchia, hanno non a caso siglato l’intesa da 22 miliardi di dollari per realizzare un impianto civile a Sinop con la tra Mitsubishi Heavy Industries e Areva.