Niente altare, anche se laico, per le coppie dello stesso sesso, e addio al sogno di essere il sesto americano ad aprire alle unioni civili omo, dopo l’ok di Iowa, Connecticut, Massachusetts, New Hampshire e Vermont.
Con 38 voti contrari e 24 a favore l’assemblea ha fatto perdere la battaglia agli attivisti: «Questo voto era un passo cruciale che avrebbe esteso i diritti legali a tutte le coppie sposate», ha proseguito Bloomberg. Tutti i 30 repubblicani si sono schierati contro, con loro anche otto dei 32 democratici.
«Si tratta di una vittoria enorme», ha detto Maggie Gallagher, leader della Organizzazione Nazionale per i Matrimoni, ferma oppositrice della legge, «questa è la volontà della gente. La nostra cultura non ha virato verso i matrimoni gay».
«È una questione di diritti civili. L’uguaglianza tra i matrimoni è importante tanto quanto l’emancipazione di qualsiasi gruppo sociale dall’oppressione e la garanzia di eguali diritti per tutta la comunità», ha commentato il governatore David Paterson, «per quanto possiamo essere delusi oggi, questo significa che dovremo raddoppiare i nostri sforzi domani».
«Facciamo un referendum e lasciamo che ad esprimersi sia la gente», ha ribattuto Ruben Diaz, uno dei senatori democratici contrari alla legge. New York per ora forse non è pronta.