L’Agenzia atomica internazionale Aiea in un rapporto trapelato oggi torna a manifestare il timore che l’Iran stia progettando un missile nucleare.
Per gli Usa, il dossier conferma la volontà iraniana di dotarsi di armi nucleari, mentre per Teheran il testo “appanna” la credibilità dell’Aiea e conferma il rispetto delle regole internazionali da parte dell’Iran. Secondo le informazioni in possesso dell’Agenzia, Teheran ha già arricchito 20 chilogrammi di uranio al 20%. Nell’impianto di Natanz, si afferma nel rapporto, sono stati prodotti fra febbraio e agosto almeno 22 kg di uranio arricchito al 20%, poi collocati in un cilindro dalla capacita’ di 25 kg, posto ”sotto sorveglianza”.
Il processo dell’arricchimento di uranio è uno dei passaggi chiave della produzione dell’atomica. Da tempo la comunità internazionale sospetta che l’Iran, dietro il mantello, lecito, dello sfruttamento civile del nucleare, stia lavorando in realta’ alla costruzione di una o più bombe atomiche. Tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu per un stop all’arricchimento di uranio e una piena cooperazione con l’Aiea sono state finora ignorate da Teheran, che respinge i sospetti e sostiene avere bisogno del nucleare per sopperire al fabbisogno di energia elettrica del Paese e per fini di ricerca medica.
Anche l’ arricchimento al 20% di questi ultimi 20 kg è avvenuto in barba alle intimazioni dell’Onu. Per essere idoneo a produrre armi, l’uranio deve essere arricchito all’80-90%. Per la Casa Bianca, “il rapporto dimostra ancora una volta che l’Iran rifiuta di rispettare gli obblighi internazionali sul nucleare – ha detto il portavoce Tommy Vietor – e continua gli sforzi per ampliare il suo programma e avvicinarsi ad una capacità militare atomica”.
Secca la reazione di Teheran: “Sebbene il rapporto abbia appannato la credibilità tecnica dell’Agenzia – ha detto il rappresentante presso l’Aiea, Ali Asghar Soltanieh – perché menziona dettagli e cita parti delle risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu, esso mostra chiaramente che tutte le attività nucleari dell’Iran, in special modo quelle per l’arricchimento, sono condotte sotto la supervisione dell’Aiea stessa”.
“Dopo sette anni di costanti ispezioni, il rapporto conferma ancora una volta che le attività dell’Iran non sono dirette ad obiettivi militari e illeciti”, ha proseguito il rappresentante iraniano. Stando al rapporto, nell’impianto di Natanz sono stati prodotti oltre 2.800 kg di uranio arricchito a un livello piu’ basso del 3,5%. Nel rapporto si critica inoltre il rifiuto di Teheran di far entrare gli ispettori dell’Agenzia nei suoi siti nucleari. L’Aiea lamenta i ”rifiuti ripetuti dell’Iran ai suoi ispettori designati di visitare i centri iraniani di produzione di combustibile nucleare”, ciò ”ostacola le procedure di ispezione”.
Di recente Teheran ha rifiutato l’accesso a due ispettori che avevano rivelato esperimenti nucleari non dichiarati da parte iraniana. Il rapporto verrà discusso la settimana prossima, quando si riunirà a Vienna il board, il consiglio dei 35 governatori dell’Agenzia. In quella occasione verrà affrontato anche il tema Siria: l’Aiea denuncia infatti di non aver fatto “il mimino passo avanti” nell’inchiesta iniziata due anni fa sulle presunte attività nucleari siriane perché Damasco “continua a rifiutarsi di cooperare”.