Obama a Seul: "Meno armamenti nucleari"

SEUL, 26 MAR – Il presidente americano Barack Obama rilancia sugli armamenti nucleari, ancora troppi nel mondo: gli Stati Uniti possono ridurre ulteriormente il proprio potenziale, mantenendo inalterato pero' il deterrente strategico. Obama, parlando agli studenti della Hankuk University of Foreign Studies di Seul, mette in chiaro che intende sollevare la questione della distruzione degli arsenali con il presidente russo Vladimir Putin, appena eletto, in occasione del loro primo incontro utile, a maggio.

Allo stesso, ribadisce con durezza il doppio monito a Iran e Corea del Nord, due casi spinosi per la comunita' internazionale. Il luogo scelto dell'annuncio non e' casuale: nella capitale sudcoreana e' in programma il secondo vertice sulla sicurezza nucleare, che lui stesso ha fortemente voluto e inaugurato nel 2010 a Washington. ''Possiamo gia' dire con certezza che abbiamo piu' armi atomiche di cui abbiamo bisogno'', ha spiegato Obama, ricalcando quanto detto nel famoso discorso del 2009 di Praga su ''un mondo senza armi nucleari'' che, oltre a creare numerose aspettative al livello mondiale, e' stato tra i motivi alla base dell'assegnazione del premio Nobel per la Pace. A Seul, Obama ripete la sua visione: ''chi deride la nostra visione, dicendo che il nostro e' l'obiettivo impossibile e sempre fuori portata, sbaglia''.

''Credo fermamente – aggiunge, con riferimento ai rilievi sul fronte interno dei Repubblicani contrari a 'un indebolimento' americano – che possiamo garantire la sicurezza degli Stati Uniti e dei nostri alleati, mantenere un forte deterrente contro qualsiasi minaccia, pur riducendo ulteriormente il nostro arsenale nucleare''. Stati Uniti e Russia sono le prime due potenze nucleari del pianeta, mentre la Cina – che mantiene una cortina fumogena sulle sue spese militari – e' stata piu' volte invitata da Obama ''a unirsi a noi in un dialogo sulle questioni nucleari, con un' offerta che resta aperta''. Sull'Iran resta il monito sull'esaurimento del tempo per ''la via diplomatica'' sulle sue ambizioni nucleari. ''Preferisco sempre risolvere queste questioni per via diplomatica, ma il tempo stringe e l'Iran deve agire con serieta' e senso di urgenza che questo momento richiede''. Nessuna ostilita' verso la Corea del Nord, ma l'avvertimento a rinunciare al proposito di lanciare il 'satellite' tra il 12 e il 16 aprile: ''non ci sara' alcuna ricompensa per le provocazioni. Quei giorni sono finiti e le vostre provocazioni e il perseguimento delle armi nucleari non hanno portato la sicurezza che cercate''.

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