WASHINGTON – Gli Stati Uniti sono a rischio default. Il presidente Barack Obama lo dice a chiare lettere illustrando lo stato delle negoziazioni con i leader del Congresso sul piano di riduzione del deficit e del debito. ”Siamo tutti d’accordo che un default degli Stati Uniti è inaccettabile”, ha esordito. ”Ci incontreremo tutti i giorni fino al raggiungimento di un accordo” sul piano di riduzione. L’obiettivo è un accordo ampio, che il presidente sollecita con un: ”Se non ora, quando?”.
Lo speaker della Camera, John Boehner, intanto ha annunciato che non perseguirà un ampio piano di riduzione del deficit e del debito da 4.000 miliardi di dollari ma si concentrerà su un accordo più limitato da 2.000 miliardi di dollari.
Il problema è politico: ”Non considererò soluzioni a breve termine: non considererò misure a 30, 180 giorni o altre tampone per il debito”, ha chiarito Obama: ”Serve un compromesso” dei repubblicani e dei democratici per l’aumento del tetto del debito: ”non ci sarà alcun accordo se i repubblicani non faranno concessioni”.
Un accordo che, secondo Obama, sarà raggiunto entro il 2 agosto, quando gli Stati Uniti potrebbero fare default.