Obama, guerra a chi ostacola il Made in America e strigliata alla Cina

Il Boeing 787

EVERETT, STATI UNITI – Barack Obama dichiara guerra aperta a chi ostacola il ‘Made in America’, sia dentro che fuori i confini nazionali. E se la prende sia con le imprese americane che delocalizzano invece di creare posti di lavoro negli Stati Uniti, sia con i Paesi che ostacolano le esportazioni Usa con ”pratiche commerciali sleali”, vedi la Cina.

Il presidente parla dal mega stabilimento della Boeing a Everett, non lontano da Seattle, nello Stato di Washington. Sullo sfondo la nuova meraviglia creata dal gigante dei cieli, il Boeing 787 Dreamliner, che per Obama e’ un simbolo di cosa vuol dire ‘Made in America’.

In questo scenario arriva il nuovo monito verso Pechino, proprio mentre il vicepresidente Xi Jinping, futuro leader cinese, in California conclude la sua visita ufficiale negli Stati Uniti, durata ben cinque giorni.

”Se i nostri concorrenti in campo commerciale non rispetteranno le regole non staremo a guardare”, ha promesso Obama parlando alla platea di operai. Ricordando come la sua intenzione e’ quella di mettere in piedi una vera e propria task force che indaghi su tutti i casi di pratiche sleali poste in essere ”da Paesi come la Cina”.

Una risposta, questa, anche ai suoi detrattori nel partito repubblicano, che lo accusano di tenere una posizione troppo debole nei confronti della Cina. A migliaia di chilometri di distanza, a Los Angeles, dove ha partecipato ad un forum economico, Xi manda comunque segnali rassicuranti: ”Incoraggeremo piu’ consumi, importazioni ed investimenti esterni”, a partire dagli investimenti negli Stati Uniti.

Ma Obama se la prende ancora una volta anche con le imprese americane che dimostrano di non credere nel proprio Paese e decidono di continuare ad investire in altri Paesi. ”Questo – ha detto – nel momento in cui in America ci sono milioni di persone che cercano lavoro”. Una cosa per il presidente ”inaccettabile”. Ecco allora che Obama rilancia la sua proposta di incentivare chi investe nel ‘Made in America’ e invece di togliere ogni beneficio fiscale a chi delocalizza.

”Molte imprese – denuncia Obama – utilizzano le agevolazioni per andare all’estero. Non si possono avere sgravi fiscali per andare a costruire impianti in altri Paesi. Questo non ha senso. Le agevolazioni vanno date a chi crea lavoro qui”. Il presidente ribadisce quindi di essere ottimista sul futuro dell’economia Usa: ”Si sta riprendendo”, afferma, anche se nel rapporto economico annuale della Casa Bianca non si nascondono le persistenti preoccupazioni per i ”significativi rischi” derivanti dalla crisi del debito sovrano in Europa.

Nel 2012, comunque, i consiglieri economici del presidente – escludendo gli inquietanti scenari di contagio dal Vecchio Continente – prevedono la creazione di due milioni di nuovi posti di lavoro, piu’ degli 1,8 milioni creati lo scorso anno.

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lgermini